"A me hanno insegnato che Cristo non faceva paragoni tra gli uomni... che quando si ama non vi è peccato o malvagità." Disse Mion. "L'amore è il riflesso di una forza divina che scende dall'alto e penetra in ogni cosa, rendendola nobile, sacra e quindi eterna. Non vi è colpa o male in tutto questo. L'amore è un dono del Cielo. E Colui che Ha creato ogni cosa benedice ciò che ci ha unito. Che il tuo Dio si chiami Grande Madre, Ahura Mazda o altri mille nomi poco conta... Egli è sempre il Padre ed il Creatore di ogni cosa. E chi crede, quasiasi fede professi, è benedetto dall'Alto."
Sorrise in balia del suo entusiasmo e continuò:
"Sai, amore mio... nell'Induismo esistono tantissime divinità, ma tutte sono sottoposte alla suprema Trimurti di Brahma, Visnù e Siva. Ebbene, in un passo dei Veda, loro appaiono come un'unica divinità, che solo agli stolti appare divisa. E' così, amore mio... il mondo, la vita e tutto ciò che eiste sarebbero molto più facile da comprendere se solo avessimo il cuore più puro."
Sospirò forte e concluse:
"Ti amo e voglio che tu sia mia moglie. Il resto per me non conta niente."
E quelle parole furono subito illuminate dall'alba di quel nuovo giorno.
Il primo della loro nuova vita.