Un paggio bussò alla porta di Talia.
"Vostro padre vi attende, milady."
Il visconte attese sua figlia nella sala grande e con lui vi erano due inviati del vescovo.
"Entra, Talia." Disse nel vederla. "Non abbiamo più toccato quell'argomento da quando una settimana fa ritornasti a Carcassonne. Ma ora sembra che ci siano importanti novità. I qui prsenti signori mi recano una lettera di sua grazia il vescovo... e... forse è meglio che la legga tu stessa..."
La lettera recava il seguente testo:
"Siamo al corrente del vostro accordo con il conte di Borgogna per cementare i vostri rapporti e gettare un'ampio controllo sui passaggi obbligati che dalla corona di Aragona e Catologna portano in Francia.
Il conte di Borgogna ben sappiamo che trama, e da tempo, contro il re di Francia. La posizione in cui vi trovate è quindi ambigua e richiede chiarezza da parte vostra. La Santa Sede però, non dimenticando i servigi alla Fede che portaste in passato, vi offre la possibilità di smentire ogni ingiuria e calunnia sul vostro conto, dimostrando la vostra fedeltà e lealtà al Re ed alla Chiesa di Roma.
Vi chiediamo, dunque, di cementare il nostro controllo e potere sulle terre che dal Sud giungono fino al Nord della Francia.
E questo può avvenire con un'alleanza, attreverso un unione matrimoniale, tra il vostro casato e quello del duca di Normandia, vassallo della Chiesa.
Certi della vostra dedizione, attendiamo notizie da voi su quest'imminente accordo.
Sua Grazia, il vescovo di Avignone."
Il visconte allora fissò i due inviati del vescovo.
"E' desiderio di sua grazia conoscere subito le vostre intenzioni." Disse uno dei due.
"Non abbiamo altra scelta." Rispose il visconte senza degnare di uno sguardo sua figlia. "La nostra devozione alla Chiese ed al re non è in nessun modo in discussione."
I due inviati vescovili accennarono un lieve inchino.
"Allora al più presto vi recherete dal duca di Normandia per sancire l'accordo."
"Perchè dobbiamo essere noi a recarci in Normandia?" Chiese il visconte. "Il duca ci è pari in lignaggio e ricchezza. Siamo suoi pari, non suoi vassalli."
"Dite il vero, mio signore. Ma il prestigio del conte non ha eguali tra i nobili di Francia. Egli accoglierà voi e vostra figlia."
L'inviato del vescovo fissò poi Talia e chiese:
"E' fertile vostra figlia? Saprà dare un erede al duca? La successione del ducato è cosa delicata e risolverla presto metterebbe fine a molte questioni in terra di Francia."
"Mia figlia è sana ed è in età giusta per sposarsi e dar alla luce dei figli." Rispose il visconte.
E di nuovo gli inviati vescovili si inchinarono lievemente davanti al signore di Carcassonne.
E di lì a poco abbandonarono il palazzo e poi la stessa Carcassonne.
"Rallegrati, figlia mia." Disse il visconte a Talia. "Avrai l'onore di sposare uno degli uomini più ricchi e potenti di Francia. Un uomo che sembra essersi guadagnato il favore di sua grazia il vescovo. Ritieniti fortunata, perchè con il tuo gesto, salverai anche le nostre terre. Domani stesso partiremo alla volta della Normandia."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|