Io e Alvien tornammo nelle stanze a me assegnate: la dama mi lasciò entrare e poi si richiuse la porta alle spalle, io distrattamente mi sedetti su un’ampia poltrona dall’alto schienale, sospirai e poi, involontariamente, scoppiai in un’allegra risata… una risata cristallina che riempì in un istante tutto l’ambiente.
“Oh, Alvien…” dissi, non appena la risata si fu esaurita, notando il suo sguardo un po’ incerto ma che ostentava rimprovero “Alvien… non trovi divertente anche tu che il Visconte abbia trovato finalmente qualcuno che tratta lui con la stessa superiorità con cui lui tratta tutti gli altri?”
Mi alzai di nuovo e mi avvicinai alla finestra… la città di Rouen doveva essere molto bella, la luce vibrava tra i tetti che vedevo lontani e piccoli, verdi colline chiudevano il paesaggio all’orizzonte… mi concentrai su quella vista cercando di coglierne i pur minimi dettagli, immaginando ciò che non riuscivo a scorgere… e ad un tratto l’immaginazione prese il sopravvento sulla realtà, così chiusi gli occhi e rammentai: una mattina come quella, eppure ormai tanto lontana che quasi la sentivo scivolare via, una collina come quella, verdeggiante, il vento che portava con sé il profumo dei fiori e di non sapevo cos’altro…
Sorrisi.
Immaginai che Guisgard fosse di nuovo su quella collina in quel momento, immaginai che stesse di nuovo respirando il vento e mi chiesi a cosa stesse pensando… mi chiesi se…
Riaprii gli occhi, quasi temessi che i miei pensieri potessero essere uditi…
“Basta!” rimproverai me stessa “Basta con i sogni inutili!”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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