Morrigan sorrise soddisfatta.
Si accorgeva che quel legame, con passi piccoli e silenziosi, cominciava pian piano a crescere e a mutare, come un bambino in culla. Prima era stato il fascino, l'ammirazione... poi era venuto l'amore, e con lui le prove da superare, i dubbi e le paure... quindi aveva conosciuto la passione, i grandi tormenti e le grandi gioie... ma in quel momento, dopo tutta quella vorticosa girandola di emozioni, che avrebbe fatto spaurire chiunque, ciò che restava era quanto di più prezioso potesse osservare... l'intima comprensione, che si tramutava nel desiderio sincero di avvicinarsi l'uno all'altra, nella tensione di conoscersi interamente e nel tentativo reciproco di accettarsi.
"Normandia", ripetè "perchè questo nome è stato sussurrato stanotte nei miei sogni!"
Poi si fece scherzosa, per allontanare da sè e da quel momento beato le ombre della notte che aveva appena evocato
"L'Oriente è lontano", continuò "e il viaggio che lì ci condurrà è ben lungo... da qualche parte dovremo pure cominciare, ti pare?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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