<sorrise alle parole di Puck Fellow> La profezia si è avverata, non importa come, il Cervo è tornato alla Foresta <osservo Elisabeth che avanzava verso di loro> E lei è stata il braccio di Madre Terra <alzò le braccia verso il cielo mentre la sua energia brillava d’un verde smeraldo. Infine la fata parlò, la sua voce risuonò tra i boschi, e tutti gli elementi si inchinarono a celebrare la voce della Madre e l’amore del Cervo e della Foresta>
In questo rifugio silvestre,
vieni, o giovane cervo
ti attendo da tempo.
Le foglie ti accarezzeranno,
si apriranno al tuo passare.
La quercia sarà la nostra dimora
e il vento celerà i nostri sospiri
ad orecchi stranieri.
Ha il colore del tramonto il tuo mantello
e rosse come foglie di autunno, le mie labbra.
Ti ammira, questa giovane donna.
Ti chiama, la Foresta, in questa notte.
Rimarrò a vegliare su di te,
veglierò sul tuo riposo,
mio cervo, mio sposo.
<Empi infine tacque e tese le mani verso Elisabeth> Tornate a casa, mia Signora, il vostro compito è concluso. Sia benedetta la Madre <esclamò la fata prima di seguire Puck nella folta foresta laddove il Piccolo Popolo li aspettava per esultare e festeggiare insieme. Una nuova vita li attendeva da quel momento, una nuova rinnovata fede nella Madre, che la piccola fata ora credeva condivisa, forse non da tutti gli umani, ma sicuramente da chi conosce la via.> Sempre verde è la foglia di chi conosce la via, essa non teme il mutare delle stagioni perché conscia di appartenere ad un grande albero.<furono le ultime parole della fata>
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Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world's more full of weeping than you can understand.
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