[Guisgard]

Un cavaliere tornava al suo reame, quando intravide sulla strada un'antica edicola, usata ora come umile bottega.
Fuori l'ingresso vi era seduta su una vecchia colonna di marmo una giovane donna.
"Buonasera, cavaliere..." lo salutò questa.
"Buonasera a voi, milady." Rispose il cavaliere.
"Vorreste comprare qualcuno di questi miei fiori, mio dolce amico?"
"Milady, non avrei utilità alcuna a portarli con me." Rispose il cavaliere.
"Ma loro conoscono il linguaggio d'Amore e nessun cavaliere potrebbe farne a meno."
"Milady, sono un cavaliere e non conosco il linguaggio dei fiori, ma solo quelle delle armi."
"I vostri nemici sono di tante razze e popoli, vero?" Chiese lei.
"Si, sono Pitti, Teutoni, Sassoni, Burgundi, infedeli ed eretici."
"E voi ne comprendete i piani e le intenzioni, vero, mio signore?"
"Si, perchè presto attenzione ai loro usi ed alle loro tattiche. Solo così potrei vincerli."
"Allora, cavaliere, perchè non fate lo stesso con i fiori? Prestate loro attenzione e ne comprenderete il linguaggio."

"E sia, prenderò qualcuno dei vostri fiori." Disse sorridendo il cavaliere.
"No, sarò io stavolta che ne regalerò uno a voi. Scegliete quello che più vi aggrada."
"Grazie, milady." Rispose il cavaliere. "Ecco, prendo quello..."
"Una margherita. Ottima scelta. Essa saprà rispondere a ciò che le domanderete. Essa vi porterà a conquistare qualsiasi cuore, purchè saprete leggere nei suoi petali..."
Il cavaliere si inchinò per ringraziare di nuovo quella giovane dama.
"Dove siete diretto, messere?"
"A camelot, milady."
"Allora vi auguro buon viaggio, mio signore."
Il cavaliere poco dopo giunse a Camelot e salutò i suoi nobili abitanti e da quel giorno custodì quel fiore come il suo tesoro più prezioso.
Quel cavaliere era il valoroso sir Guisgard.