Abbiamo spesso narrato della mitica margherita e del suo padrone, mettendo a confronto le diverse leggende su come il nobile cavaliere né entrò in possesso.
Ebbene, come sempre accade quando una storia colpisce l’immaginario popolare, molte contrade e terre sparse per l’impero affermano di aver dato i natali a questo mito amoroso.
Ecco come le terre del nord, nella lontana Nolide, raccontano la nascita di questa cortese leggenda…
Un giorno un giovane rampollo dell’aristocrazia normanna venne condotto dai suoi genitori presso un vecchio cavaliere per apprendere la disciplina cavalleresca e le regole della cortesia.
Così ogni giorno al castello del vecchio cavaliere, il ragazzo imparava quelle meravigliose conoscenze.
Un giorno, dopo gli allenamenti quotidiani, il ragazzo giunse presso un molo.
Qui vi trovò una bella dama con una margherita fra le mani che fissava le acque.
“Chi siete, bella signora?” Chiese il ragazzo.
“Sono una dama che attende il ritorno del suo amato.” Rispose lei. “Vengo qui ogni giorno. E tu chi sei?”
“Sono un apprendista cavaliere. Ed un giorno sarò un vero paladino della Fede! A cosa serve il fiore che stringete nelle mani?”
“Esso è mio compagno nell’attesa. E mi indicherà l’arrivo del mio amato.”
I due strinsero una tenera amicizia ed ogni giorno il ragazzo, dopo gli allenamenti, si recava al molo per salutare la donna.
Poi, finito il suo apprendistato, il ragazzo, ormai un giovane uomo, ritornò al suo paese per ricevere l’investitura a cavaliere.
Dopo alcuni anni, un pomeriggio mentre era diretto nella mitica Camelot, quel cavaliere giunse sul vecchio molo e, stanco, si riposò all’ombra di un albero.
Qui sognò la dama conosciuta anni prima.
“Salute, mio bel cavaliere!” Lo salutò lei.
“Chi siete, milady?” Chiese lui.
“Non mi ricordate? Eppure ci salutavamo ogni giorno, proprio su questo molo.”
“Ora ricordo! Perdonatemi, mia signora! Come state? Tornò più il vostro amato?”
“Si, tornò e mi portò con se nel suo palazzo, dove ancora oggi vivo in grande felicità! Posso farvi un dono per la vostra cortese compagnia in quei giorni trascorsi in attesa?”
“Che dono, milady?”
“Il mio fiore… esso è stato sincero con me. E come degno ambasciatore di felicità lo sarà anche con voi.”
Poi baciò sulla fronte il cavaliere ed egli si svegliò.

Ed al suo risveglio trovò, proprio nel punto in cui la donna soleva sedersi per attendere il suo amato, una meravigliosa margherita.
Il cavaliere la prese con se e ritornò a Camelot, dove salutò i suoi degni abitanti e mostrò a tutti loro quel meraviglioso fiore.
Naturalmente quel cavaliere era il nobile sir Guisgard.