<solleva lentamente il capo dal suo giaciglio di foglie e si guarda intorno per nulla turbata da tutto il fermento che sembra aver colto gli abitanti, sospira, allarga lentamente le ali e si solleva posando i piedini nudi sul terreno. Con le manine si sistema pieghe inesistenti della veste che le scivola morbida sul corpo minuto. Scuote il capo cercando, inutilmente, di liberarsi dalle foglie intrecciate tra i suoi capelli. Muove qualche passo in direzione del teatro, decisa a curiosare tra gli umani. Avanza a piccoli passi, con l'usuale lentezza. L'occhio si posa su una farfalla dalle ali striate di azzurro cielo. La fatina sorride e si dirige raggiante verso la nuova compagna di giochi. Gli umani ed il teatro sono solo un vago ricordo....>
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Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world's more full of weeping than you can understand.
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