[Guisgard]

A Camelot vi è un singolare personaggio, conosciuto come Chirone il greco.
Egli afferma di conoscere le divine arti dell’intelletto umano e si atteggia come pochi a saper scrutare l’animo umano.
E tra i tanti che richiedono i servigi di Chirone, vi è anche un certo cavaliere…


GUISGARD: Non riesco più a dormire, ad essere sereno, tranquillo… ah, perderò il senno di questo passo…

CHIRONE: Mostratemi ciò che vi affligge, mio signore.
GUISGARD: Io sono afflitto da uno strano morbo… che sebbene non attacchi il corpo, attanaglia in realtà il cuore... vedete… di ogni dama che salvo durante le mie eroiche gesta, finisco irrimediabilmente per innamorarmene! E’ grave?
CHIRONE: Mmm... in effetti è una singolare patologia, messere…ma credo di aver compreso…
GUISGARD: Ebbene?
CHIRONE: Milord, voi siete afflitto dalla Sindrome di Lancillotto. E quindi siete condannato ad innamorarvi di tutte la dome che salverete!
GUISGARD: Sono dunque condannato all’amore incerto e mutevole!
CHIRONE: In realtà ci sarebbe una cura…ecco (e gli mostra una margherita), questa vi guarirà e metterà ordine nella vostra vita.
GUISGARD: E come?
CHIRONE: Voi, essendo incapace di riconoscere la donna amata, vi affiderete a questo fiore che saprà farvi conoscere, attraverso un nome, la felicità assoluta.
GUISGARD: (prende la margherita) Grazie, mio buon amico! Ora si che mi sento il padrone del mio cuore e del mondo!
CHIRONE: Ehm… mio signore... il tutto fa un Taddeo d’oro…
GUISGARD: Ah, si... certo… ecco…

E uscito dalla casa di Chirone il greco, il nostro cavaliere corre a conservare il suo prezioso fiore…