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#1920
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Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Come ogni notte, quel cavaliere scese nella strade deserte e semibuie di Camelot, cominciando a vagare tra le alte torri accarezzate dal denso manto della notte e le piccole stradine rese chiare dal pallore della Luna nascente.
La quiete e la serenità regnavano sul reame ed anche le ultime luci andava spegnendosi per perdersi nell'attesa che precede l'incanto dei sogni.
Quel cavaliere allora si fermò a fissare il luminoso firmamento, quando ad un tratto vide una figura, delicata e solitaria, attraversare quelle strade.
Era una dama, triste ma bellissima, eterea eppure reale.
La fissò restando in disparte.
La cortesia gli imponeva di non importunare mai una dama, ma scrutandone il volte, ne restò rapito dalla malinconica bellezza.
"Marte disceso dall'Olimpo scritò il mare in fermento" cominciò a dire "e destato da Venere nascente disse... nulla io vedo che non sia pefetto."
La dama si voltò e lo fissò.
"Ma può la perfezione tradire tristezza e malinconia?" Chiese alla dama. "Cosa vi affligge, milady?"
"Vi ingannate, io non sono bella come dite, mio signore." Rispose lei.
"Qual'è il vostro nome?" Chiese quel cavaliere.
"Lady Morrigan..."
"Perchè mentite?"
Lei lo fissò turbata.
"Dite di non essere bella ma io vedo il contrario..."
"Vi sono certo dame più belle e più degne dei vostri versi, messere."
Quel cavaliere allora avvicinò alla dama una rosa sfiorita, fecendole segno di prenderla.
Morrigan prese la rosa e l'adagiò tra i capelli.
"E' solo una rosa sfiorita" disse "ma accetto questo vostro dono."
"Non è sfiorita, milady, ma fresca e profumata."
Morrigan allora tolse la rosa dai capelli e la osservò.
E con supore si accorse che quel cavaliere diceva il vero.
"E' un incantesimo?" Chiese Morrigan.
"No, solo un dono..." rispose quel cavaliere "... un dono che avete fatto a quella rosa... le avete donato un pò della vostra straordinaria bellezza. Ed io, dite, non merito un dono?"
"Qualsiasi cosa, milord."
"Un sorriso che scacci la vostra malincoinia e la vostra tristezza."
Morrigan allora sorrise, illuminando il cuore di quel cavaliere, come la Luna ormai alta faceva con le strade di Camelot.
Naturalmente quel cavaliere era sir Guisgard.

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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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