Le gambe mi erano tremate violentemente quando avevo cercato di salire a cavallo... era una cosa che non mi era mai capitata prima e ne rimasi scossa... scossa da quella sensazione indefinita di panico che mi aveva colta di fronte all’animale, sensazione che si era confusa con la voce che era risuonata nella mia testa... ‘A più tardi, amica...’ ma non c’era stato un ‘più tardi’! Non ci sarebbe stato mai più! Con voce vagamente tremante chiesi a sir Belvan di aiutarmi a salire in sella e, una volta sopra, chiusi gli occhi e strinsi le briglie, facendo appello a quanta più determinazione possedevo per allontanare quel senso di nausea profonda che mi aveva attanagliato la bocca dello stomaco.
Entrammo nel bosco da sud, poiché quello era il punto in cui era più vicino alla città.
Mi sentii subito meglio in quell’ambiente, respirai a pieni polmoni l’odore della natura e mi immersi nelle mille sensazioni che mi provocava l’essere di nuovo avvolta da quella delicata, familiare luce verde...
“Il bosco circonda quasi completamente Cartignone...” iniziai a dire ai miei compagni “Voi l’avete costeggiato seguendo la strada che da Camelot giunge qui, ma esso si estende per un’area ampissima verso ovest e verso nord. Vi è un fiume che lo attraversa, in alcuni punti è piuttosto profondo e difficile da attraversare ma vi sono dei guadi che ci permetteranno di giungere sull’altra sponda senza difficoltà!”
Esitai un istante, poi proseguii: “Ho parlato con i soldati che hanno ritrovarono i corpi di alcune delle sfortunate vittime... sostengono di averli trovati in un cunicolo, una specie di antica catacomba raggiungibile procedendo verso ovest dal secondo guado... ma ciò è strano poiché secondo le mappe presenti a Cartignone non dovrebbe esserci niente di simile in quella zona... e neanche secondo le mie conoscenze, né secondo quelle di tutti coloro che ho interrogato in città...”
Improvvisamente qualcos’altro sembrò attrarre l’attenzione di sir Belvan, ci impose silenzio e iniziò a guardarsi attorno...
Notai che gli altri miei compagni si adeguassero immediatamente all’ordine del cavaliere.
Anche io mi bloccai, chiusi la bocca e rimasi in silenzio, in attesa... ma ciò che mi colpì non fu un rumore particolare, bensì la sua assenza: il bosco ad un tratto era diventato silenzioso, immobile... ciò non era normale! Strinsi forte le briglie e attesi.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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