Llamrei, dopo aver deriso il comportamento di Belven e spronato il cavallo, uscì rapida dalla grande porta del palazzo.
Per poco non trovolse, per l'impeto della sua galoppata, le due sentinelle a guardia dell'ingresso e svanì in fondo alla grande strada che tagliava in due Cartignone.
"Testarda!" Disse Belven. "Testarda ed incosciente!"
Il cavaliere fu tentato di seguirla, preoccupato com'era che quella donna tanto ostinata potesse mettersi nei guai, ma il suo ruolo imponeva che restase a corte.
Bisognava comprendere chi fosse il misterioso uomo ucciso da Guisgard e cosa avesse visto la fanciulla liberata da quel cavaliere nel bosco.
"Tu e tu..." ordinò poi a due dei suoi cavalieri "... seguitela e accertatevi non le accada nulla."
"Si, milord!" Risposero in coro i due.
"Ma cosa diavolo vuoi dimostrare, Llamrei?" Pensò Belven, mentre osservava i suoi due cavalieri che si lanciavano sulle tracce dell'irrequieta dama di Camelot.
Ed accarezzandosi la fronte ripensò a quel bacio che sapeva di beffa datogli da Llamrei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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