In quello stesso momento, nel bosco, Llamrei si trovava davanti a quel grande albero cavo pietrificato dal tempo e dall'austerità di quel luogo.
La figura che si intravedeva in esso era snella, leggera, a tratti eterea e restava immobile.
Non si udiva più quel richiamo che aveva attirato Llamrei.
Poi, all'improvviso, la figura accennò un gesto quasi impercettibile.
Si voltò e mostrò il suo volto.
Incredibilmente era quello di un uomo, magrissimo, quasi consumato e con la pelle secchissima.
Aveva due grandi occhi neri incavati e di un bianco quasi spettrale.
Un ghigno sorse sul suo volte e mostrò una bocca senza più denti.
E prima che Llamrei potesse davvero rendersi conto di tutto, tre uomini alle sue spalle la immobilizzarono, facendole perdere i sensi...
Camelot e le sue alte torri.
La cavalleria, i suoi amici.
Il verde della campagna, l'azzurro terso del cielo, l'incanto delle storie dei bardi per le strade del suo amato reame.
Questo sognò confusamente Llamrei.
Si svegliò e solo dopo alcuni istanti comprese che era incatenata alla parete di un'umida cella.
Era buio intorno a lei e l'unica cosa che udiva erano dei strani canti in lontananza.
Come un'opprimente litania.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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