In quel momento qualcuno passò accanto a Talia.
Era il Cappellano.
Le passò accanto e voltandosi, forse per tenerezza, forse per cortesia, le sorrise lievemente.
Poi si avvicinò a Belven che stava per lasciare il palazzo.
"Milord..." prese a dire "... vorrei chiedervi la grazia di venire con voi. So di non essere un cavaliere ma vi prometto che non sarò un peso per voi. Sono abituato a viaggiare e vivere per i boschi."
"Perchè tenete tanto a venire con noi?" Chiese Belven.
"Perchè c'è qualcosa nel bosco..." rispose il Cappellano "... qualcosa che le lettere tatuate sul corpo di quell'uomo hanno solo accennato... vi prego, permettetemi di venire con voi."
"E sia." Disse Belven. "Sarete dei nostri. Ma ricordate che gli ordini li do io e nessuno farà niente di aventato. Compreso voi."
"Tranquillo." Rispose sorridendo il chierico. "Sono un uomo di Chiesa, non un cavaliere. E l'obbedienza fa parte dei miei voti."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|