20-10-2010, 22.13.41
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#282
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Cittadino di Camelot
Registrazione: 18-08-2010
Residenza: Puglia
Messaggi: 158
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Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Febo scese accanto ad un cespuglio fiorito e profumato.
L'autunno non è la morte della natura, ma è solo la stagione che segna il suo rinnovarsi a vita nuova.
Il canto degli uccelli, dolce melodia per chi sa ascoltarla, il fruscio del vento che accarezza le foglie degli alberi, la delicata frescura che ammansisce l'aria, sono i doni che lascia l'autunno.
Icarion si voltò verso Empi.
"Il mio cavaliere..." disse con la sua ingenua visione sognante "... lo vidi quando uscì con il corteo di mio zio... stava con altri suoi compagni davanti ad una chiesa che faceva parte del castello dove dimorava il suo ordine cavalleresco... racontava della sua infanzia e della statua dell'arcangelo... e ricordo una dolce musica, sognante ed ammaliante... poi ad un tratto giunsero altri quattro cavalieri... cominciarono a discutere riguardo ad una donna e quasi scoppiò una rissa... si diedero allora tutti appuntamento l'indomani all'alba davanti a quella chiesa per un duello..."
Icarion sospirò come rapito dal suo stesso racconto e continuò:
"Ed all'alba, di nascosto, io raggiunsi di nuovo la chiesa dell'arcangelo per assistere al duello... e fu allora che vidi quel cavaliere in azione... non credo esista un altro simile... ed io diventerò come lui!" Concluse, voltandosi verso Empi e facendole l'occhiolino.
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<Empi ascoltò le parole di Icarion con attenzione ricordando la statua dell’arcangelo che aveva visto poco prima, poi notando che il cavallo di Elisabeth aveva ripreso il suo cammino esortò Febo a rimettersi in volo> Duellare per una donna…tipico dei cavalieri <scherzò la fata> E ditemi, Altezza, voi vi battereste per una fata <ironica domandò al principe e mentre avanzavano scorsero il grande portone ed Elisabeth che vi accedeva> Guardate, sembra un villaggio, forse lì troveremo il vostro cavaliere <la verde luce intorno al suo corpo brillò più vivida mentre Febo avanzava in volo verso il villaggio. Bastò un’occhiata alla fata per accorgersi della particolarità di quel villaggio> E’ una città di nati dalla terra <esclamò Empi indicando i nani che affollavano le vie del villaggio>
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Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world's more full of weeping than you can understand.
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