"Sinceramente sono stanco di sentir parlare sempre di morte!" Disse Dukey a Talia. "Trovo inutile e stupido sprecare tempo e forze pensando solo a cose brutte. La vita non è solo dovere... ma anche piacere..."
E cominciò ad accarezzarle i capelli, mentre i suoi scagnozzi ridacchiavano poco più indietro.
"E poi cosa andreste a fare al palazzo ora..." aggiunse "... la notte è ancora lunga e la Luna sembra promettere ricchi doni..."
Ad un tratto si udì una lenta melodia nell'aria.
"Idioti..." mormorò qualcuno seminascosto sotto uno degli alberi che sorgevano lungo i bordi della strada "... ecco cosa incontro vagando a quest'ora della notte... ed io che cercavo un pò di tranquillità..."
"Chi ha parlato?" Chiese Dukey. "Vieni avanti gaglioffo e ripeti ciò che hai detto se ne hai il coraggio!"
"Idioti... siete dei grossi idioti..." disse Guisgard uscendo dall'ombra e mostrandosi a tutti loro "... il vostro patetico corteggiare mi da ai nervi, impedendomi di suonare..."
"Ora ti suoneremo noi a dovere!" Rispose Dukey portando la mano sulla spada ed imitato dai suoi scagnozzi.
"Capisco perchè questa città ha così tanti guai..." disse Guisgard col suo solito sorriso da guascone "... visto che i suoi cavalieri si fanno contro le donne..."
"Assaggerai la nostra forza, gradasso!" Minacciò Dukey. "Diamogli una lezioni!" Ordinò ai suoi.
Ma proprio in quel momento si udirono dei nitriti.
"Fermatevi, Dukey!" Impose una voce.
"Lord Bumin, siete giunto..." disse Dukey.
"Si e vedo che non perdete il vizio di farvi coinvolgere in volgari risse da strada." Rispose Bumin. "Ora conduceteci al Palazzo. I ed i miei uomini siamo stanchi dopo il lungo viaggio che ci ha condotti qui."
"Veramente, volevo prima dare una lezione a questo buffone..."
"Conduceteci al palazzo." Ribadì Bumin. "Ora abbiamo cosa ben più importanti a cui pensare."
"Si, milord." Rispose Dukey chinando il capo e rimettendo a posto la spada.
Ma prima che quegli uomini tornassero al palazzo, Bumin si voltò verso Guisgard e lo fissò per alcuni istanti.
Un attimo dopo tutti quei cavalieri svanirono nel buio della notte, mentre Guisgard restò a fissare la strada ormai vuota.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 22-10-2010 alle ore 02.00.29.
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