Intanto, nella locanda, un uomo era pensieroso al bancone.
"Cosa vi servo, messere?" Chiese il locandiere.
"Qualcosa di forte" rispose Guisgard "che mi faccia dimenticare tutto il mio passato..."
"Allora assaggiate questo..." disse il locandiere prendendo una bottiglia da sotto il bancone "... è un liquore talmente forte da far sembrare una botta in testa una carezza della mamma in confronto!"
"Bene, allora lascia pure qui la bottiglia, amico mio!" Esclamò Guisgard.
"Ciao, bel cavaliere..." disse una donna avvicinandosi "... stasera non trovi che faccia troppo freddo per stare da soli? E credimi, io potrei scaldarti molto più di quanto non faccia quella bottiglia..."
"Lo immagino..." sorrise Guisgard, mentre buttava giù sorsi di quel forte liquore "... lo immagino... ma stasera non fa poi così caldo..."
"Ma come? Io ti offro la mia compagnia e tu la rifiuti? Che uomo sei, dunque?"
"Sono di quelli che piacciono a te, amica mia..." rispose il cavaliere tirandole alcune monete "... di quelli con il denaro..."
"Oh, grazie, mio signore!" Disse la donna prendendo al volo le monete. "Però sappi che avrai sempre un forte credito presso di me e le mie grazie..."
"Lo terrò a mente..." sorrise Guisgard.
"Meglio chiudere le finestre a quest'ora..." mormorò il locandiere guardando fuori "... mi è sembrato di vedere un'ombra andare verso il bosco..."
"Di matti ce ne sono parecchi in questa città..." disse Guisgard continuando a bere "... senza scomodare fantasmi e spiritelli..."
Poco più avanti, intanto, Talia era ormai svanita nel buio e spettrale manto del bosco.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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