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Vecchio 27-10-2010, 02.50.15   #360
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nel frattempo, nel bosco, Guisgard e Talia erano avvolti dalle inquietudini che animavano quella notte ormai prossima all'alba.
Il cavaliere di Cornovaglia osservava quella ragazza.
Le teneva le mani e si accorgeva della sua determinazione da come stringeva quel pugnale.
E poi il suo sguardo.
Ora deciso, ora incerto.
E da uno sguardo si può capire molto di una persona...

La campagna al tramonto assume dei colori unici.
Tutto sembra assopirsi ed acquietarsi al passaggio del Sole morente.
Se si è fortunati e l'aria è limpida, allora tutto si tinge di un vivo manto purpureo che sembra rinvigorire ogni cosa.
"Non essere sciocca, Carry..." disse Guisgard "... la casa sul lago è dall'altra parte della riva e noi non abbiamo tutto questo tempo..."
"Io sogno quella casa da quando ero bambina..." sospirò lei "... qiuando con mia sorella venivamo a giocare su questo lago... ho sempre desiderato vederla da vicino... ed il fatto che oggi posso vederla con te... oh, ti prego... andiamoci ora..."
"Ma tuo marito sarà al castello a momenti..."
"Guis... portami a vedere quella casa..."
"E sia... andiamo."
"Oh, amore mio!" Gridò raggiante lei. "Ti amo!"
"Andiamo e non perdiamo altro tempo..."
Ma proprio in quel momento si udì in lontananza il suono di un corno che salutava il ritorno del marchese al castello.
"Oh... la casa sul lago..." sospirò lei.
"Ci andremo domani... te lo prometto..."
"Odio quel castello... io... io non posso più viverci... portami via con te, Guis... portami dall'altra parte del lago e dall'altra parte del mondo..."
"Amore mio..." le sussurrò lui prendendola per mano.
"Che sciocca... perdonami..." disse lei asciugandosi le lacrime "... non è questo il momento di lasciarsi prendere dallo sconforto..."
"Fuggiamo via da qui! Ora! Vieni via con me!" La esortò lui.
"Amore... sai bene che dobbiamo ancora attendere... ma tu mi aspetterai?"
"Sai che lo farò..."
"Domani ci ritroveremo qui, alla solita ora..." disse lei "... e mi porterai a vedere la casa sul lago, vero?"
"Si, te lo prometto..."
Il suo sguardo.
Guisgard non avrebbe mai dimenticato quello sguardo.
E nemmeno quel giorno.
Perchè i due amanti non riuscirono mai a vedere la casa sul lago.

Lo sguardo di Talia tradiva inquietudine, tormento, paura, sofferenza.
Poi Guisgard sorrise come era suo solito.
"Si, avete ragione..." disse "... la locanda è confortevole... ma lo è soprattutto di notte... ed ora invece è quasi l'alba..." aggiunse scrutando il cielo che andava pian piano schiarendosi ad Oriente.
Lasciò le sue mani e raccolse da terra la sua spada.
"Avanti, cosa aspettate..." voltandosi verso la ragazza "... credevo foste impaziente di visitare quel posto misterioso... su, forza, dirigiamoci dove avete detto... ad ovest."
Poi, facendosi serio aggiunse:
"Ma badate che se non troveremo niente voglio da voi la promessa che la smetterete con questa insana voglia di fare l'eroina! E non accetto rifiuti!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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