@Lady Gonzaga
Milady, umilmente vi ringrazio per il dolce dono che ci avete inviato al mattino... quelle immagini, quell'amore... la forza della passione, il desiderio, la tenerezza, il sospiro degli amanti che finalmente possono toccarsi dopo una lunga separazione... sono attimi preziosi, insostituibili, indimenticabili per ogni storia d'amore!
E i vostri bei versi, che a quelle immagini fanno da proemio, ne sono la conferma!
@Sir Guisgard
Mio signore... sapete bene quanta cura io stessa abbia avuto, in giorni passati, della vostra margherita... ma anche la rosa ha il suo valore!

Anzi, se posso permettermi, quel delicato fiore ha un valore forse più intimo e nascosto, come la forma del suo calice, serrato com'è nel folto del suo bocciolo, ma proprio per questo ancor più desiderabile e caro a colui che ama!
E la vostra storia ha davvero una profondità che, credo, nessun'altra ha mai toccato prima d'ora, perchè sembra dettata da un'occasione viva e reale... spero che questa leggenda, come molte altre che si tramandano nelle vostre nobili terre e che voi avete spesso avuto la grazia di narrarci, abbia avuto anche nella realtà quello splendido lieto fine, e anche per quella felice dama possano attagliarsi questi versi che qui vi lascio:
"Qual dagli antri marini
l’astro più caro a Venere
co’ rugiadosi crini
fra le fuggenti tenebre
appare, e il suo vïaggio
orna col lume dell’eterno raggio;
sorgon così tue dive
membra dall’egro talamo,
e in te beltà rivive,
l’aurea beltate ond’ebbero
ristoro unico a’ mali
le nate a vaneggiar menti mortali.
Fiorir sul caro viso
veggo la rosa, tornano
i grandi occhi al sorriso
insidïando; e vegliano
per te in novelli pianti
trepide madri, e sospettose amanti.
Le Ore che dianzi meste
ministre eran de’ farmachi,
oggi l’indica veste
e i monili cui gemmano
effigïati Dei
inclito studio di scalpelli achei,
e i candidi coturni
e gli amuleti recano,
onde a’ cori notturni
te, Dea, mirando obliano
i garzoni le danze,
te principio d’affanni e di speranze"
(All'amica Risanata, Ugo Foscolo)