La croce oscillava dall'abside e scricchiolava sopra l'altare.
La luce proveniente dalla porta la investiva in pieno, facendo si che la croce gettasse la sua ombra alle spalle dell'altare e lungo la parete alla destra di questo.
Camminare nella navata era difficoltoso, a causa dei resti che ricoprivano quasi tutto il pavimento.
Sulle pareti vi erano piccole nicchie ora vuote, ma che un tempo avevano senza dubbio ospitato le statue i cui resti giacevano a terra nella navata.
Ad un tratto, mentre camminava nella navata, Talia si accorse di qualcosa.
Erano ossa umane, forse vecchie di anni.
Erano stranamente segnate, come se qualcuno le avesse colpite con armi o altri corpi contundenti.
"Ehi, venite a vedere qui..." la chiamò Guisgard.
Il cavaliere le mostrò una sorta di grata che si apriva a terra, alla sinistra dell'altare.
"Sembra una botola..." disse "... chissà dove conduce..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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