Nello stesso istante, nel cuore oscuro del bosco, in un'umida cella Llamrei e la ragazza prigioniera cercavano di farsi forza a vicenda.
"Argalie..." mormorò la ragazza "... il mio nome è Argalie... ed il vostro, milady?"
Ma prima che Llamrei potesse risponderle, nella cella giunsero tre di quegli uomini tatuati.
"Ora inizia lo spettacolo..." disse uno di questi alla fanciulla.
"Portiamo con noi anche l'altra..." aggiunse un altro di loro "... così potrà rendersi conto di cosa sono i nostri rituali di purificazione..."
Gli uomini allora liberarono dalle catene le due prigioniere e le condussero in una grande sala.
Innumerevoli candele, di ogni dimensione, ne illuminavano lo spazio, mentre strani disegni ornavano le colonne disposte lungo le pareti.
Al centro della sala vi era un grande altare e ai suoi angoli bruciavano quattro grossi bracieri poggiati su semicolonne.
La ragazza fu legata sull'altare, mentre Llamrei alla colonna più vicina da questo.
All'improvviso tutti gli uomini presenti, forse un centinaio, cominciarono a recitare una sinistra litania.
Un attimo dopo dalle porte in fondo alla sala apparve una delirante figura.