Ero inorridita, pietrificata dall’angoscia per le parole di quell’uomo e per ciò che stava avvenendo... mi appoggiai alla colonna con tutto il mio peso, aggrappandomi con i polpastrelli alla pietra nella speranza di non crollare, appoggiavo la fronte contro la parete fredda, lo stomaco mi si era stretto tanto in fretta che una sgradevole sensazione di nausea mi aveva avvolta e mi stava annebbiando la capacità di riflettere...
Nei miei occhi un’immagine si sovrappose a quella che avevo appena visto... immaginai che anche Eileen fosse stata legata su quell’altare, la vidi terrorizzata e in lacrime, totalmente indifesa di fronte a quella follia mentre non vi era nessuno che potesse aiutarla... mi mancò l’aria!
‘Il mio arco!’ pensai con frustrazione... se avessi avuto ancora il mio arco tra le mani, nessuno di quei folli all’altare sarebbe arrivato vivo all’istante successivo e, in quel caso, non mi sarebbe neanche importato niente di cosa sarebbe successo a noi quando l’altro centinaio di presenti avesse reagito e risposto all’attacco...
Ma non l’avevo, ero disarmata e totalmente impotente!
Ad un tratto qualcosa mi fece sussultare... era una voce melodica e carezzevole che, al mio orecchio, sussurrò: ‘Torna in te...’
Mi raddrizzai e guardai sir Guisgard vicino a me... ma un’occhiata mi bastò per capire che lui non c’entrava e che, probabilmente, non aveva neanche sentito niente. E poi io avevo riconosciuto quella voce, sebbene non la udissi ormai da tanti anni.
‘Ricorda, la tua strada ti ha condotto qui non senza motivo, figlia mia... Torna in te!’ disse di nuovo quella voce... era come un fruscio, un vento leggero entro cui ben potevo distinguere la voce di mia madre.
“La mia strada!” mormorai tra me... e improvvisamente mi sentii piena di una nuova forza, di una forza diversa che mi riscaldò il cuore... avvertivo la sua presenza vicino a me in un modo in cui non mi succedeva ormai da tanto e tanto tempo e ciò mi fece sentire sicura.
“Ci occorre un diversivo!” sussurrai al cavaliere in tono pratico “Sono troppi per essere affrontati tutti insieme, ma forse possiamo distrarli quel tanto che occorre per prendere Llamrei e la ragazza e portarle via di qui!”
Mi guardai intorno un istante, poi sfilai delicatamente il mio pugnale dalla manica e lo feci roteare in aria, riafferrandolo per la punta... ero pronta al lancio.
“Credete, ad esempio, che si creerà abbastanza confusione se uno di quei maledetti laggiù in fondo...” dissi, indicando il gruppo degli uomini dipinti che si stava accalcando intorno all’altare per assistere a quel macabro rituale “...riceve questo coltello dritto nel collo?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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