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Vecchio 03-11-2010, 22.08.30   #2320
Morrigan
Cittadino di Camelot
 
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Morrigan ha un'aura spettacolareMorrigan ha un'aura spettacolare
La notte, spesso, porta con sè piacevoli sogni... si sogna ciò che si è visto durante la giornata o ciò che si ricorda del proprio passato... si sogna ciò che si desidera o ciò che si teme...
... così, per augurarvi dolci sogni, Morrigan stasera vi narrerà della visione che nel sonno ha avuto, quando nel meriggio si è addomentata in un prato, stringendo tra le mani gli splendidi libri di Alice di Lewis Carroll!



"Camminando vagamente per i giardini di Camelot, mentre era presa dai pensieri del giorno e dal ricordo delle sue più recenti letture, Morrigan arrivò d’un tratto ad una grande aiuola, tutta bordata di margherite, e con un salice piangente nel mezzo.

MORRIGAN: Oh Giglio… quanto vorrei che tu potessi parlare!
GIGLIO (con serietà): Ma noi possiamo parlare… se c'è qualcuno con cui valga la pena di parlare!

Morrigan fu così stupita che rimase senza parola per un minuto.

MORRIGAN: E tutti i fiori parlano?
GIGLIO: Come te, e anche molto più forte.
ROSA (con fare vanitoso e contegnoso insieme): Sai, cominciar noi non sta bene!

E la Rosa cominciò a fissare Morrigan con un vago interesse.

ROSA: Ma ci conosciamo, noi due? Mentre parlavi, dicevo a me stessa: «Il suo viso ha un che di familiare, sebbene non sembri bello come quello della dama che ricordo». Tuttavia, tu hai il colore giusto, e col colore giusto si va lontano, sai?

GIGLIO: Ah, il colore non serve a nulla! Starebbe meglio se ella avesse i petali un po' più arricciati!

Ma a Morrigan quel discorso sul proprio colore cominciò a non piacere, così tornò alla carica con la sua curiosità.

MORRIGAN: Non avete paura d'esser piantati qui fuori, con nessuno che vi accudisca?
ROSA: Con tutti questi cavalieri che qui vengono a sospirare? Ah, che pensiero sciocco!
MARGHERITA (saltando su all’improvviso): Ah, parli bene tu! Tanto non corri certo il rischio di essere sfogliata!
GIGLIO (a Morrigan, con fare comprensivo): Non le ascoltare… v'è l'albero nel mezzo, a che altro servirebbe?
MORRIGAN: Ma che potrebbe fare un albero innanzi a un pericolo?
ROSA: Ma troncarlo, è ovvio!
MARGHERITA (Quasi strillando per lo stupore): È per questo, che il suo fusto si chiama tronco… ma devvero non sai questo? Non sai una cosa così semplice?
GIGLIO: Silenzio, Margherita! (Sbuffa, e si rivolge a Morrigan piegando la testa, quasi in confidenza) Siccome si dice in giro che sia la preferita del Primo Cavaliere di questa corte, si permette di gridare a quel modo.
MORRIGAN: Non ci badare, ci penso io… (Si china verso la margherita) Se non stai zitta, ti colgo e ti nascondo dove lui non ti potrà più trovare!

Vi fu un istante di silenzio e la rosea Margherita divenne di colpo bianca.

GIGLIO: Benissimo! Le margherite hanno un carattere pessimo. Stanno in silenzio per anni ma poi quando decidono di parlare, cominciano tutte insieme, e non ci vuol altro per seccare chi le sente!
MORRIGAN (sorridendo): Ma dimmi, Giglio, com’è che voi potete parlare così bene? Sono stata in tanti giardini, ma non ho mai sentito parlare i fiori. E’ forse una eccezionalità di questa rocca di Camelot?
GIGLIO: E’ una magia del nostro giardiniere! Metti giù la mano e tasta il suolo e saprai il perchè.

Morrigan obbedì.

MORRIGAN: È molto duro, ma non capisco che c'entri.
GIGLIO: Nella maggior parte dei giardini fanno i letti dei fiori troppo soffici, e così i fiori dormono sempre.
MORRIGAN: Non ci avevo pensato.
ROSA (con tono severo): L’avevo detto che non poteva essere lei, quella dama! Questa qua non pensa mai!

Ma Morrigan finse di ignorare quell’affermazione.

MORRIGAN: Ci sono soltanto io nel giardino o c'è altra gente?
ROSA: V'è un altro nel giardino che può muoversi come te, ma è molto più affaccendato di te.
MORRIGAN: È come me?
ROSA: Sì, ha la stessa tua goffa statura, ma i suoi petali sono più corti, credo.
GIGLIO: Sono più stretti, come quelli della dalia, e non gli cadono intorno come i tuoi.
ROSA (con fare cortese): Non è colpa tua, mia cara… cominci ad appassire e i tuoi petali cominciano a insudiciarsi.

Anche stavolta Morrigan cambiò discorso, infastidita.

MORRIGAN: Viene qui qualche volta?
MARGHERITA: Qualche volta? Sta qua dalla mattina alla sera! E’ un vero tormento!
ROSA: Credo che lo vedrai presto, egli non passa inosservato, è della specie con le spine, sai?
MORRIGAN: E dove le porta?
ROSA: Ma intorno al gambo, naturalmente! Mi domandavo perchè tu non le avessi. Credevo che quello fosse il tipo normale.
GIGLIO: Viene! Sento i suoi passi, tump tump, sulla ghiaia del viale.

Morrigan si volse rapidamente, e il cavaliere che scorse nel giardino fu, naturalmente, il prode sir Guisgard!"


Con questo Morrigan vi saluta, sperando che voi dame e cavalieri di Camelot abbiate trovato in questo scherzo diletto, e che un certo quale signore vi abbia trovato invece un giusto suggerimento... forse se cambia terreno su cui piantare un certo fiore, questi potrebbe finalmente decidersi a parlargli!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"

Ultima modifica di Morrigan : 04-11-2010 alle ore 01.25.23.
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