<Empi uscì dalla casa di Sauron con in mente un solo pensiero, Icarion. Temeva il suo indomito spirito e la sua avventatezza. Non osava immaginare cosa avrebbe detto ai suoi carcerieri… Le sembrava di udire la sua voce che intimava quei nani a lasciarlo andare perché lui era un cavaliere!! Scosse il capo e affrettò il passo. Il peso delle sembianze assunte cominciava a farsi sentire e la fata avvertiva il desiderio del cielo, del volo. Mentre si dirigeva sicura verso le prigioni, cercava di dare ordine ai suoi pensieri che si affollavano nella mente. Tutto le sembrava sfuggirle, il suo compito in questo assurdo dramma che coinvolgeva gli umani non le era chiaro> Certo, io devo fare da balia al principe <borbottò tra sé e sé, eppure non ne era convinta, sentiva che la Terra le chiedeva qualcosa di diverso. Giunse alle prigioni e indirizzandosi sicura verso le due sentinelle si parò dinnanzi a loro allargando il petto ed incrociando le braccia per ostentare sicurezza> Devo interloquire con il prigioniero mi manda Stellow <sentenziò e senza attendere risposta avanzò verso la cella. Sentiva la presenza di Icarion molto vicina e sperò che le guardie non avessero nulla da obiettare>
Aprite questa cella <disse, quindi, fermandosi dinnanzi alla cella e lasciando vagare gli occhi alla ricerca di Icarion. Lui era lì, ancora un nano, ancora con quel berretto verde. Empi non poteva crederci, si era aspettata di trovare la cella vuota e di scorgere il colore dorato delle sue ali. Sorrise, sollevata o forse felice… E in quel momento avvertì prepotente e insistente una nuova consapevolezza. La Terra le chiedeva di guidare e non di agire, l’attore principale era lui, il suo principe. Annuì fissando i suoi occhi smeraldo in quelli di Icarion> Ora cercheremo questo vostro cavaliere <gli sussurrò>
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Come away, O human child!
To the waters and the wild
With a faery, hand in hand,
For the world's more full of weeping than you can understand.
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