In effetti questo dizionario piace anche a me, e lo consulto spesso. Però gli preferisco
The Arthurian Name Dictionary di Christopher Bruce. E' un bel lavoro che usa come fonti la maggior parte delle opere (reperibili) dalle origini fino a Tennyson e, con mia piacevole sorpresa, ho trovato ben più di un riferimento a opere italiane, e non mi riferisco solo ai "grossi calibri" (
La Tavola Ritonda, Il
Tristano Riccardiano & Co.) ma ad opere "non sospette" come il
Novellino (
Libro di novelle et di bel parlar gentile) e il Giovanni Boccaccio di un'opera minore: il
De Casibus Virorum Illustrium, oltre che a parecchi "cantari" di ambiente toscano.
La cosa simpatica è che l'autore scrisse questo dizionario negli anni del college e da allora non si è più occupato di Artù. Mi capitò di scambiarci quattro chiacchiere qualche anno fa, poco prima di partire per la mia prima vacanza in Cornovaglia. Mi confessò che era invidioso di questo viaggio perché lui non aveva mai visto l'Inghilterra (anzi, credo non fosse mai venuto in Europa) e mi domandò quali siti avessi scelto di visitare come "probabili" Camlann, Mons Badon etc. Mi pare di ricordare (ma io e il verbo ricordare non andiamo sempre d'accordo

) che adesso lavora per la polizia scientifica come consulente medico... pensa te

A parte questi ricordi da vecchio rimbambito, il libro mi sento di consigliarlo (ma meglio cercarlo sul mercato dell'usato, perché costa un'oscenità...).
Ah, cara Lady Mordred, già che ci sono non resisto alla malefica tentazione di riferirvi che (notizia appresa proprio dal dizionario del buon Christopher Bruce) secondo il Boccaccio del
De Casibus Virorum Illustrium (
The Fates of Illustrious Men 
) il nostro Mordred sarebbe figlio di Artù e di una concubina...