Intanto, nel palazzo reale di Cartignone, Dukey aveva riportato sane e salve Llamrei e Argalia.
Il cavaliere poi raccontò ogni cosa, di come cioè Belven aveva voluto dividere il gruppo per le ricerche dei dispersi e dell'incontro poi con le due dame e Talia.
Il racconto di Dukey continuò poi spiegando come proprio Talia si fosse proposta di accompagnare Bumin nel covo dei rapitori, per tentare di liberare un altro cavaliere preso da quei misteriosi uomini del bosco.
E il Cappellano, che insieme a Frigoros e Guxio stava ascoltando il racconto di Dukey, comprese subito che il cavaliere preso dagli uomini del bosco e che Talia e Bumin stavano cercando era Guisgard.
"Forse è stata una follia lasciare da soli sir Bumin e lady Talia nella tana di quegli assassini!" Esclamò preoccupato Frigoros. "Conosco quella ragazza praticamente da quando è nata ed una lunga amicizia legava me e suo padre. Se le accadesse qualcosa io..."
"Milord..." rispose Dukey "... io ho solo obbedito agli ordini di sir Bumin. Sul mio onore vi giuro che mi sono anche opposto, con rispetto verso sir Bumin ovviamente, ma non è servito a nulla."
"Sir Bumin è il migliore fra i cavalieri di Cartignone" intervenne il chierico Guxio "e sicuramente sa affrontare con giudizio ogni situazione."
Ma poco dopo, quando il principe Frigoros ed il suo consigliere si ritirarono, il Cappellano volle fare qualche domanda alla giovane Argalia.
"Cosa avete visto quando quegli uomini vi hanno condotta nella loro dimora?" Chiese il chierico. "E come erano quegli uomini?"
"Io... io vorrei dimenticare tutto..." rispose lei.
"Ragazza mia..." replicò con insistenza il Cappellano "... è importante conoscere il più possibile su quegli uomini... altre ragazze come voi non sono più tornate a casa e non sappiamo se sono vive o morte... inoltre alcuni valorosi stanno sfidando la morte proprio in questo momento per liberare tutti i prigionieri di quegli assassini... voi dovete aiutarci... dovete farlo!"
Argalia chinò il capo, poi, fissò negli occhi il Cappellano.
"Va bene... cercherò di ricordare tutto ciò che potrò..."
"Grazie, ragazza mia..." disse il Cappellano sorridendole e accarezzandole il volto con infinita tenerezza.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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