Intanto, in un luogo sconosciuto ai più, Talia e la ragazza si trovavano in una sorta di trappola.
Quella macabra stanza infatti sembrava non avere altre via d'uscita per le due ragazze.
Quegli uomini fissavano in silenzio Talia che brandiva l'affilato coltello davanti a loro.
I loro volti erano scarni, con i lineamenti perennemente contratti e gli occhi come quelli di fantasmi.
I segni che ricoprivano i loro corpi, dal torace, agli arti, alla faccia, sotto la soffusa luce di quella stanza, sembravano voler prendere vita ed i colori con i quali erano impressi sulla pelle di quegli uomini rendevano quella visione simile ad un assurdo incubo.
Ad un tratto la ragazza alle sue spalle lanciò un grido di disumano terrore e si lanciò sul tavolo, afferrando un altro di quei coltelli.
"Avete vinto..." mormorò "... ho fatto come volevate... siamo qui, senza più speranze di fuga..." cominciò a sorridere confusamente ed aggiunse "... ma non mi farete altro male... no... non più..."
E con gesto improvviso si spaccò il cuore con una coltellata, cadendo poi a terra in un lago di sangue.
Quell'atto estremo sembrò stupire gli uomini tatuati che si avvicinarono tutti al corpo senza vita della ragazza, lasciando quindi la porta libera, senza più nessuno a bloccare quell'unica via di fuga.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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