Morven sorrise all'udire le parole di Gonzaga, e inavvertitamente strinse la sua mano, che ancora teneva tra la sua, intimamente sollevato da quella risposta. Fece un lieve cenno con il capo.
"Grazie, milady," rispose "vi prometto che saremo veloci e al più presto saremo da voi con qualche notizia. Voi, ve ne prego, non esitate nemmeno un istante a chiamare, se ne avrete bisogno! Non sono che pochi metri, dalla soglia della chiesa fino a questo luogo... sarò da voi in un istante!"
Disse questo, e le lasciò la mano. Fece un cenno a Goldblum, che prontamente lo seguì, e il cavaliere e il suo amico nano si diressero con passo svelto e deciso fino all'antica costruzione.
Giunti che furono all'ingresso, Morven cercò di aprire uno dei malconci battenti.
La porta, ormai quasi del tutto uscita dal proprio asse, si mosse con difficoltà, stridendo contro la pietra e sbriciolandosi nell'attrito, quindi si dischiuse quel tanto che era necessario ai due compagni per poter penetrare all'interno di quell'edificio.
Morven diede una rapida occhiata, ma l'oscurità e la fuliggine per un istante gli impedirono di distinguere qualsiasi forma. Quindi, senza perdere altro tempo, si insinuò nello stretto passaggio ed entrò.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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