Nel villaggio dei nani, Belven, Arowhena e cavaliere25 erano stati accolti dal capo vilaggio Sausar.
"Si, posso comprendere quanto dite..." disse Belven "... i nostri compagni probabilmente sono molto lontani da qui... e Dio voglia che siano vivi... sappiamo dunque che poco potete fare voi, ma..."
Sausar fissò perplesso il cavaliere.
"Cosa intendete dire?" Chiese.
"Voi vivete da sempre in questo luogo..." rispose Belven "... questo villaggio ha un'architettura molto antica e sconosciuta nell'Occidente Latino... voi nani conoscete questo bosco meglio di qualsiasi altro..."
"Dove volete arrivare, cavaliere?" Domandò Sausar.
"In questo bosco vi ha messo radici il male assoluto!" Rispose Belven. "Il male nella sua forma più terribile... quello che rinnega l'essenza di ogni cosa... e voi nani non potevate non sapere tutto ciò!"
Sausar cominciò a fumare la sua pipa con quelle tipiche e caratteristiche erbe adoperate dai nani.
"Non erano affari nostri." Sentenziò il capo dei nani.
"Combattere il male è dovere di ogni essere giusto che abiti questo mondo!"
"Ho dato ordine" disse Sausar alzandosi dalla sua piccola sedia "che vi venissero preparate due stanze per la notte... una per voi ed il vostro giovane arciere e l'altra per la dama che vi accompagna. Ora scusatemi, ma è tardi e sono stanco."
E si ritirò.
Belven allora uscì dalla casa e restò a fissare la notte densa di foschia e mistero.
E qui incontrò lo sguardo inquieto di Arowhena.
La donna era visibilmente turbata.
"Cosa avete, milady?" Chiese Belven.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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