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Vecchio 30-11-2010, 17.02.57   #672
Talia
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Talia
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
Varcai quella soglia dietro ai miei compagni e lentamente feci qualche passo nel buio corridoio che ci trovammo di fronte...
Credevo di essere pronta a tutto, quando avevo lasciato Cartignone ero convinta che l’immane sofferenza che avevo provato e il senso di colpa che mi logorava dentro mi avrebbero resa impermeabile a qualsiasi altra emozione, pensavo che niente più avrebbe potuto ferirmi o spaventarmi, pensavo che mai più il mio cuore avrebbe provato pena o rammarico... ma in quell’istante, in quel corridoio, mi resi conto di essermi sbagliata. E vacillai.
Quel debole gemito ci sorprese tutti... a malincuore mi voltai e vidi la ragazza in quelle orribili condizioni. Fu un attimo: la testa mi girò forte e dovetti aggrapparmi alle sbarre di una delle celle per non cadere, mentre il mio pensiero -contro ogni mia volontà- volava lontano da lì...

Era ormai il crepuscolo quando il carro, scortato da sei cavalieri, varcò le porte della città. Lo vidi entrare nella piazza antistante il palazzo, fare un piccolo giro e fermarsi giusto di fronte alla scala... una parte di me sapeva che cosa portava, avevo udito delle voci in proposito, ma non ci credevo. Non ci volevo credere. I soldati stavano smontando da cavallo ma io non badai loro, mi precipitai verso il carro... dovevo vedere... dovevo accertarmi che...
Due mani mi afferrarono prima che potessi avvicinarmi al candido lenzuolo che lo copriva...
“Milady, che cosa fate fuori a quest’ora?” disse l’uomo.
“Lasciatemi!” risposi “Lasciatemi, io...”
“Tornate a casa, Talia!” mi interruppe lui.
Una voce si sovrappose alle nostre: “Sir Dukey... finalmente siete tornati!”
Guxio era comparso sulla soglia del palazzo e se ne stava immobile a guardarci.
“Eccellenza!” si inchinò il cavaliere, senza tuttavia mollare il mio braccio, sebbene io stessi ancora cercando di liberarmi.
“Avete fatto quanto vi fu chiesto dal principe?”
“Sì, Eccellenza. Abbiamo seguito le indicazioni e ritrovato i corpi esattamente dove quei soldati avevano indicato di averli scoperti...”
Lo stomaco mi si stava annodando ad ogni parola, la testa sembrava volermi esplodere e non ero certa per quanto tempo ancora le ginocchia mi avrebbero tenuta; tirai con forza il braccio indietro e riuscii, finalmente, a sottrarmi dalla presa dell’uomo. Un istante dopo ero di fianco al carro, afferrai il lembo della copertura e, con un rapido gesto, la tirai via...
Tre corpi erano stati adagiati là sopra, tutti e tre erano coperti da orribili piaghe, tutti e tre avevano subito terribili ingiurie, e tuttavia uno in particolare attrasse tutta la mia attenzione: quello più vicino a me, anche se appena riconoscibile, era il corpo senza vita di Eileen.
Non avrei saputo dire cos’era avvenuto dopo... ricordavo a fatica due braccia che mi avevano afferrata e portata via, ricordavo dolore e senso di colpa, ricordavo incubi e notti insonni, ricordavo rabbia incontrollata e immensa afflizione...

Inspirai profondamente e mi costrinsi a tornare in quella prigione, mi costrinsi a riaprire gli occhi e a rimettermi in piedi...
“Apriamo quella cella!” mormorai, accorgendomi di non avere ancora la voce molto ferma “Quella scure con cui avete rotto le mie catene... credo che ci servirà di nuovo!”
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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