“Mio Dio, ti prego, fa che possa trovare qui un rifugio sicuro... ti prego...”
La dama, apparsa come per incanto dal buio della foresta, smontò dalla sua giumenta e la rabbonì. “Stai buona, Elinor, vedrai che riusciremo a trovare ristoro oltre quelle mura...” Il suo manto nero, un tempo lucido come velluto, appariva ora spento e sporco a causa del lungo cammino, durato settimane. “Da brava, su, lo so che sei stanca, anche io sono sfinita, ma ti prometto che stanotte avrai un giaciglio caldo e morbido su cui riposare. Non mi abbandonare proprio adesso, amica mia, mia sola e unica amica. Ecco, così, leccami un altro po' il viso...” Le membra sfinite, la dama rimontò in sella ed Elinor, come rispondendo ad un muto comando, cominciò a galoppare vero le mura di quella città sconosciuta...
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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