Morven afferrò la corta spada e la strinse. Decise di non dare peso alle parole di Bumin, e ancor più al suo sguardo.
Rimise il gladio alla cinta, e in quel gesto sfiorò l'elsa di Samsagra. L'aveva affibbiato ad una seconda cinta che stava un pò più in basso della prima, più sottile, dove teneva ancora le sue lame più piccole... le spade di Cypher... tutti lo trovavano bizzarro... non erano certo armi da cavaliere, quelle... erano solo due corte spade... da ladro, da mercenario... o da cacciatore! Sorrise suo malgrado, a quel pensiero... col tempo aveva imparato ugualmente a maneggiarle in maniera temibile, sfruttando la loro velocità in luogo della lunghezza che gli consentiva la giusta distanza... e le aveva usate bene, fino al giorno in cui il Destino gli aveva donato Samsagra.
Accarezzò la forma di drago che attorcigliava le sue spirali attorno all'impugnatura dell'ama... sentì un profondo respiro levarsi attorno a lui, come un prolungato e lento sospiro, il sospiro di un'anima... e la spada per un istante gli parve che emanasse calore, nell'attimo in cui la sua mano si soffermava in quella carezza... era davvero come una donna, quella spada, pensò...
"Ela, Samsagra..." mormorò con dolcezza "stanno arrivando..."
E un attimo dopo, una pioggia di frecce cominciò ad abbattersi su di loro.
Il soffito semicrollato e le crepe che si aprivano su quei muri corrosi non davano certo sicuro riparo da quegli acuminati araldi di morte, e l'oscurità della notte non permetteva di scorgere nulla... non c'era modo di difendersi.
Bizzarramente Morven pensò che Bumin avesse avuto ragione... il gladio non avrebbe potuto essergli di alcuna utilità in quel frangente, nè spada alcuna poteva fargli da scudo contro quella minaccia che cadeva dal cielo a colpire a caso e senza il minimo preavviso.
Fu allora che Samsagra cominciò a cantare, rammentandogli quei versi che Morven conosceva bene, ma che quella paura improvvisa gli aveva allontanato dalla mente...
"La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza;
non temerai i terrori della notte
né la freccia che vola di giorno...
Mille cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra,
ma nulla ti potrà colpire..."
E a quelle parole, il cuore di Morven si placò... si, era così... e la fedeltà gli avrebbe fatto da scudo... la fedeltà al suo sogno!
In quel momento il suo pensiero, rassicurato e rinsaldato, corse allora a difendere chi gli stava vicino.
Prese il Cappellano, che si era riparato poco distante da lui, lo afferrò dall'ampia veste e lo trascinò con se, fin sotto il grande altare di pietra che occupava il fondo della chiesa.
"State qui!" gli intimò all'orecchio "Qui sarete al sicuro!"
__________________
"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
Ultima modifica di Morrigan : 03-12-2010 alle ore 03.54.27.
|