Gaynor e Iodix seguirono il vecchio che si era incamminato verso est. Cominciarono a galoppare, e Gaynor rimase stupita dall'agilità del loro accompagnatore. Chissà dove ci starà conducendo... faremo bene a fidarci? Sembrava così preso dal suo lavoro eppure ha lasciato tutto all'improvviso per accompagnare noi. Che sia un'imboscata? Che sia così che attirano tutte le loro vittime? No, non voglio crederlo, i suoi occhi sembrano miti e buoni. Signore Iddio, posa la tua mano sul nostro capo e benedici il nostro cammino.
Galoppando velocemente, Gaynor raggiunse il vecchio che li precedeva di qualche passo. Gli fece cenno di rallentare e gli disse: "Volevo dirvi che mi fido di voi e che seguendovi ho affidato le mia vita e quella di Iodix nelle vostre mani. Se volete che taccia lo farò, ma se invece voleste spiegarmi a cosa stiamo andando incontro ve ne sarei grata. L'ardore e l'impulsività mi hanno spinto verso quest'avventura, ma ora la ragione ha ripreso possesso di me e mi sento spaventata. Si, ho paura di quello che non so, ho paura all'idea di essere impreparata ad affrontare l'ignoto. Se solo sapessi che ci sono nemici da affrontare, ma qualcosa da vincere, allora sarebbe diverso, il coraggio verrebbe in mio soccorso. Ma così, mi sento in balìa del dubbio... Non vorreste voi ora dissipare questi miei dubbi? Se la causa è nobile quanto penso, e se voi siete tanto saggio quanto apparite, direi che è venuto il momento che qualcuno mi spieghi cosa succede in questo bosco maledetto."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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