Guisgard sentiva quasi i sensi abbandonarlo.
Ad un tratto tutto attorno a lui mutò.
Mutarono le forme, i colori, i suoni e strane immagini cominciarono a mostrarsi ai suoi occhi.
Poi, improvvisamente, una strana litania giunse alle sue orecchie.
Tante voci sovrapposte che cantavano cominciarono quasi a scandire il suo respiro che diveniva sempre più affannoso.
E quella misteriosa litania si faceva sempre più vicina.
Poi, in un attimo, tutto cessò.
E fu in quel momento che vide quegli occhi.
"Halatan, halatan..." disse una voce "... mastafan, aleppe... kainè, kainè... la ragazza... portami la ragazza... la ragazza..."
Guisgard si era portato le mani tra i capelli per i forti dolori al capo, ma appena quella misteriosa voce ebbe pronunciato quelle oscure parole, il cavaliere sembrò diverso.
Fissò Talia con uno sguardo completamente stravolto, mentre i suoi lineamenti sembravano contratti in maniera innaturale.
"Halatan, halatan..." continuò a dire quella voce a Guisgard "... mastafan, aleppe... kainè, kainè... la ragazza... portami la ragazza... la ragazza..."
E con un gesto rapido e violentò il cavaliere afferrò le braccia di Talia.
"La ragazza..." gli ordinò quella voce "... conducila a me... la ragazza..."
E l'unica cosa che Guisgard vedeva era quel delirante sguardo che sembrava averlo in pugno.