Morven fu colto quasi di sorpresa dal gesto di Bumin, e la forza del cavaliere lo scaraventò indietro, verso il portico della chiesa.
Dovette puntellarsi con la mano sinistra su una delle vecchie panche di legno per non cadere, e in quel gesto il gladio gli cadde rumorosamente sul pavomento di pietra.
Guardò Bumin con astio e occhi carichi di collera. Ormai nella sua mente si andava chiarendo chi o cosa quell'uomo davvero fosse, e quella cieca ira si sommava allo scherno di cui era stato fatto oggetto... avrebbe voluto farlo a pezzi, e tuttavia... si guardò intorno rapidamente... il Cappellano, la dama e il suo seguito... c'erano troppe cose in ballo, in quella notte! E lui non era nella posizione di poter fronteggiare quell'avversario a viso aperto!
Se si fosse trattato soltanto della sua vita, forse Morven si sarebbe anche scagliato contro Bumin in quello stesso istante. Ma non era solo, e non poteva più commettere l'errore di dimenticarlo. E in più, la questione delle martiri di Cartignogne era ben più rilevante della mera soddisfazione personale!
Per questo si morse le labbra per non rispondere, mise Samsagra nel fodero con cura e si chinò a raccogliere la spada che gli era caduta di mano.
I suoi occhi scuri scintillavano nell'ombra, inseguendo Bumin con una promessa di vendetta...
... non adesso... non è questo il giorno... non ancora... ma verserò il tuo sangue... per quelle innocenti... per me stesso... e per Goldblum!
Poi sul viso gli si accese uno strano sorriso...
... per ora mi basta questo... l'aver ottenuto quello che volevo... poter scendere a scoprire cosa c'è qua sotto!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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