Cittadino di Camelot
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Gli occhi di Guxio erano tutto ciò che vedevo... ero spaventata, impietrita... mi sentivo piccola e impotente di fronte a quegli occhi che riempivano totalmente tutto il mio orizzonte. Stavo ancora fluttuando da qualche parte, ma non sapevo dove mi trovavo poiché soltanto buio c’era intorno a me, tanto buio che non riuscivo più a vedere Guisgard... e ciò mi spaventò ancora di più: non dovevo perderlo, non potevo... se l’avessi perso sarebbe stato spacciato... anzi, lo saremmo stati entrambi!
Iniziai a sentire freddo... molto freddo... troppo freddo...
Poi, improvvisamente, una mano si posò sopra la mia. Era una mano piccola e delicata ma che strinse la mia con forza... e il mio cuore tornò a battere, mentre lentamente riprendevo a respirare...
‘Mamma!’ pensai... e quel solo pensiero mi riempì di nuovo coraggio.
Il buio iniziò pian piano a diradarsi e io potei scorgere la sagoma luminosa della donna vicino a me... sorrideva e non mostrava di aver paura...
‘L’ho perso...’ pensai sentendo in me il panico crescere ‘L’ho perso!’
La vidi scuotere piano la testa ed indicarmi un punto appena al di sotto di me... e Guisgard era là! Era così vicino, eppure il terrore che Guxio aveva scatenato nel mio cuore aveva fatto sì che non lo avessi visto più...
‘Non avrò più paura!’ dissi, in modo da imprimermi bene la lezione nella memoria.
Gli occhi di Guxio, tuttavia, erano sempre di fronte a me... Così mi voltai verso mia madre, in cerca di aiuto. Lei era immobile e mi sorrideva, poi lentamente la vidi spostare gli occhi verso il cavaliere, osservarlo per un istante e tornare, poi, a guardare me...
Anche io spostai gli occhi su di lui... sembrava così tranquillo... non udivo più il rumore del mare, ora, il che mi faceva supporre che il suo sogno fosse cambiato... udivo, invece, il fruscio del vento e un profumo a me sconosciuto, profumo di grano al sole, profumo di libertà...
Doveva essere un bel sogno quello che stava facendo, pensai con un filo di rammarico per non avere anche io un sogno così in cui rifugiarmi, lontana da Guxio e da quegli occhi che continuavano a fissarmi e a cercare di riportarmi nel loro buio...
E fu forse proprio per questo desiderio inatteso e incontrollato che, prima che me ne rendessi conto, mi sentii trascinare verso il basso. Cercai allora di riportare subito la mia mente in equilibrio, ma era tardi... e iniziai a vorticare a tutta velocità. Mille colori mi giravano intorno, mille immagini, volti che non avevo mai visto prima... chiusi gli occhi, chiedendomi cosa mi attendesse...
Ad un tratto avvertii che i miei piedi erano ben saldi a terra, il sole mi stava inondando il viso, il vento mi soffiava tra i capelli e quel profumo, che prima avevo soltanto intuito con la mente, adesso poteva essere respirato a pieni polmoni.
Sorpresa aprii gli occhi... e Guisgard era là, di fronte a me. Intorno a noi la campagna nel pieno del suo splendore, in lontananza un antico castello... ero certa di non esser mai stata in quel posto prima. Mi guardai intorno un attimo, incerta, poi compresi: quello doveva essere il suo sogno... forse, un suo ricordo!
Stavo per dirgli qualcosa... quando, improvvisamente, il cielo iniziò a scurirsi e un forte vento gelido prese a soffiare... e allora lo vidi: una sagoma nera si era avvicinata a noi, una sagoma della quale si distinguevano soltanto i fiammeggianti occhi malvagi... Guxio era lì!
Immediatamente, prima che fosse tardi, invocai mia madre... la donna non era più vicino a me adesso, ma avvertivo la sua presenza dentro di me...
Poi, con la sua forza nelle mie mani, sperando che la mente di Guisgard fosse ancora troppo scossa dall’ingresso mio e di Guxio per opporre resistenza, alzai le braccia e chiusi gli occhi... la mia mente produsse un’idea e quella subito prese forma... si alzò un vento fortissimo, mi concentrai e cercai di far sì che lambisse appena me e il cavaliere per poi abbattersi su Guxio e scaraventarlo lontano.
Senza pensarci oltre, poi, forte del piccolo vantaggio ottenuto, afferrai la mano di Guisgard e iniziai a correre più veloce che potevo...
Nasconderci, intanto, era la sola cosa da fare...
Nasconderci ci avrebbe, speravo, dato il tempo per comprendere... e comprendere, forse, ci avrebbe aiutati a battere Guxio.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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