"La lingua colpisce senza esitare,
ma la spada lo fa senza perdonare!"
Recitò Iodix, nascondendosi poi nella cintura l'arma offertagli da Morven.
"Ormai il mio padrone non lo vedo da troppi giorni
e son qui perchè spero che a casa con me ritorni."
Concluse con una smorfia che palesava angoscia e paura.
"Basta con le chiacchiere!" Intervenne Bumin. "Guiderò io il gruppo e non perchè l'avete suggerito voi..." fissando Morven "... ma perchè il mio rango lo impone!"
Si voltò poi verso Dukey ed ordinò:
"Voi invece chiuderete il gruppo, in modo da proteggerci le spalle."
"Si, milord!" Rispose lesto Dukey.
Il gruppo allora, sceso il passaggio della chiesa, si ritrovò in uno stretto corridoio.
E dopo diversi metri si ritrovarono davanti ad una grossa porta di ferro.
Su di essa vi erano incise diverse immagini.
"Strane figure..." disse il Cappellano cercando di comprenderne la natura "... forse sono legate all'antica mitologia celtica..."
"Qualsiasi cosa rappresentino" lo interruppe Bumin "non credo possano dirci molto! Siamo qui per scoprire cosa nasconde questo posto, non a tentare di decifrare antichi linguaggi!"
E detto questo, fece forza contro quella porta, finendo per aprirla e spalancando davanti a tutti loro una stanza semibuia.
Dentro vi erano strane figure scolpite nel legno, teschi e pelli di diversi animali appesi alle pareti ed al centro della stanza ardevano alcune candele su di un tavolo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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