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Vecchio 28-12-2010, 03.05.29   #848
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La campagna era bellissima durante quei limpidi pomeriggi d'Inverno.
Quando il vento soffiava su di essa, rendendo l'aria asciutta e diffondendo ovunque quel fresco profumo che solo la campagna invernale sa dare.
I due correvano lieti per quei campi.
Guisgard rideva forte e teneva Talia per mano.
"Dove mi porti?" Chiese lei.
"Hai paura?" Rise lui. "A Cartignone giocavi in casa... ma qui il padrone sono io!"
"Non ho bisogno di essere a Cartignone" rispose lei "per tenere a bada le tue velleità di comando su di me!"
Guisgard rise ancora più forte, continuando a correre e a tenere Talia per una mano.
I due allora giunsero in una grande casa con uno spiazzo molto vasto.
"Da piccolo" disse lui "passavo spesso da queste parti e sognavo che un giorno questa casa sarebbe stata mia."
"E' molto bella..." sospirò Talia.
Ad un tratto i due sentirono delle voci.
Erano alcuni bambini che giocavano.
Guigard fissò Talia sorridendo.
"Massì!" Disse lei divertita.
I due allora raggiunsero i bambini e si unirono a loro per giocare.
"Ma perchè io?" Chiese Guisgard.
"Perchè loro sono bambini ed io una dama..." rispose Talia "... quindi, cavalier cortese, tocca a te contare! E, mi raccomando, non sbirciare!"
"E sia..." sbuffò Guisgard "... uno, due, tre..."
"Dove siete?" Gridò una volta finito di contare. "Ma tanto vi troverò!"
Ma il vento era cambiato ed il Sole era prossimo a tramontare.
"Ma dove si sono cacciati...?" Mormorò guardandosi attorno.
Il cavaliere cercò ancora, ma sembrava non esserci più nessuno.
"Sei rimasto solo?" Chiese l'ombra.
"No, non sono solo." Rispose il cavaliere.
"Dov'è lei?"
"Non è andata via..."
"Credi?" Chiese l'ombra.
"Si, lo so! Lo sento!"
"Solo io sono rimasto con te."
"Non è vero."
"Ti sono amico e lo sai... e tu lo sarai per me..."
"Ora devo andare..." disse Guisgard "... è il crepuscolo e devo cercare Talia..."
"Ti sono amico... e lo sai..."
"Amico?" Ripetè il cavaliere.
"Certo..."
"Allora aiutami a cercare Talia!"
"Come vuoi... è lì, guarda..." indicò l'ombra.
Talia era seduta su una fontana.
Era triste e malinconica e giocava, quasi senza badarci, con una mano nell'acqua.
"Dove vai?" Chiese l'ombra a Guisgard.
"Da lei!"
"Sei sicuro che voglia te?" Domandò con un ghigno l'ombra.
"Non mi importa..." rispose il cavaliere e si avvicinò alla ragazza.
"Andiamo, Talia..." disse prendendo di nuovo la mano di lei "... è quasi buio, meglio andare..."

"Andiamo, Talia..." mormorò Guisgard nel sonno, rigirandosi nervosamente sotto gli occhi di un sempre più preoccupato Gila.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 28-12-2010 alle ore 04.21.48.
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