Visualizza messaggio singolo
Vecchio 30-12-2010, 02.43.58   #861
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Admeto, nonostante il dono di Apollo, non trovò alcuno disposto a morire per lui..." recitava il bardo accanto al fuoco"... e mestamente se ne tornò nel suo palazzo, rassegnato ormai a morire di li a poco...”
Il suono della sua lira vibrava delicatamente, accompagnato dal fuoco lento che ardeva nel camino.
“E quando il re di Fere fu nel suo palazzo” continuò il cantore “vide sua moglie Alcesti sulle scale che l’attendeva… la donna era bellissima come non mai ed aveva in mano un calice pieno di veleno… io muoio per Admeto... sussurrò, sorridendo all’amato marito, prima di bere il mortale contenuto del suo calice…”
Il duca applaudì, insieme a tutti i baroni presenti e lodò il racconto di quel bardo.
E per tutta la notte nel castello ducale si festeggiò, tra canti, balli e motti gagliardi.
Ma i festeggiamenti erano solo all’interno del castello.
Fuori vi era un deciso assedio, che cingeva come una morsa l’intero maniero.
E tra una pioggia di dardi incandescenti, i due correvano verso il bosco.
“Sono stanca, Guisgard…” ansimava Talia, tirata per una mano da Guisgard.
“Manca poco, dai…” rispose lui.
“Ma dove stiamo andando?”
“In una grotta nel bosco. Lì saremo al sicuro…”
“Fermiamoci solo un istante, ti prego…” chiese lei stravolta.
“Va bene… ma solo per qualche momento…”
Guisgard allora si accostò ad un albero tentando di vedere a che punto fosse la battaglia, quando un sibilo tra i rami fu notato da Talia.
“Attento, Guisgard!” Gridò, spostando il cavaliere dal tronco.
“Qui non siamo al sicuro…” disse lui “… dai, riprendiamo la via per il bosco.”
“Ah… Guis… gard…”
“Talia!” Gridò lui, prendendola fra le sue braccia prima che la ragazza cadesse al suolo.
Fu allora che il cavaliere si accorse del suo fianco ferito.
Una macchia di sangue si allargava sul vestito, mentre la Talia perdeva a poco a poco il suo bellissimo colorito.

Un lungo corteo attraversava il borgo, pregando e lamentandosi per il dolore.
Al castello ducale lunghi teli neri scendevano dalle merlature e dai bastioni e la campana della cappella annunciava una messa solenne.
Guisgard era fuori la stanza, col viso basso e le mani fra i capelli.
“Quella freccia era destinata a me…” mormorava.
“Chi può dirlo…” rispose la vecchia.
“Sarei dovuto morire io…”
“E perché mai?” Chiese la vecchia.
“Si è sacrificata per me…”
“Questo cosa vuol dire?” Domandò la vecchia. “Anche un amico darebbe la vita per salvare un compagno.”
“A maggior ragione allora!” Rispose quasi con fastidio il cavaliere. “Non voglio essere debitore verso nessuno per ciò che non mi appartiene!”
Si alzò allora di scatto e cominciò a passeggiare nel corridoio.
“Non volevo alterarti…” si scusò con un ghigno la vecchia.
“Dimmi…” voltandosi Guisgard verso di lei “… si salverà?”
“Perché vuoi saperlo?” Domandò la vecchia. “Tanto, anche se così fosse, non resterà con te…”
“Cosa devo fare?” Chiese il cavaliere.
“Per farla vivere o per averla?”
“Cosa devo fare affinché si salvi?”
“Non resterà con te, lo sai…”
“Dimmi cosa devo fare!” Esclamò, quasi incurante, Guisgard.
E la vecchia si abbandonò ad una delirante risata.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Guisgard non è connesso