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Vecchio 30-12-2010, 04.38.23   #865
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
I topi.
Scappavano in massa seguendo la corrente del canale.
Correvano verso l'uscita.
Verso la libertà.
O una possibile libertà.
Gila li guardava, stringendosi nel suo mantello.
Il freddo infatti era aumentato.
Era solo il nano.
Guisgard e Talia erano li vicini, eppure lontani, in un mondo fatto da illusioni, di inganni, un mondo fatto per confondere e smarrire chi osava attraversarlo.
Gila si alzò per camminare.
Muoversi l'avrebbe aiutato a riscaldarsi.
Fissava Guisgard.
"Svagliati..." pensava, anzi invocava "... svegliati ed usciamo da questo posto..."
Ma il cavaliere sembrava dormire, incurante di tutto il resto.

I ragazzini correvano spensierati verso il lago.
"Chi arriva prima allo Scoglio del Capitano" gridava Guisgard agli altri che tentavano di stargli dietro "potrà esprimere il desiderio!"
Lo Scoglio del Capitano.
Era li, a pochi metri dal piccolo molo.
Una roccia informe e consumata dall'acqua, annerita dalle torce notturne dei pescatori e raschiata dalle catene dei galeotti che si rifugiavano sotto di essa per sfuggire ai loro carcerieri.
La roccia aveva una crepa, nella quale, talvolta, finiva per incastrarsi qualche pesce.
Liberarlo, secondo un'antica credenza, dava diritto ad esprimere un desiderio.
Guisgard giunse per primo e saltando in acqua infilò il braccio nella crepa, gridando verso il Cielo:
"Troverò ciò che cerco?"
Ed un attimo dopo tirò fuori il braccio, stringendo nella mano un piccolo pesce che si dimenava.
"Evviva!" Esclamò.
Tutti gli altri esultarono con lui.
Guisgard sorrise e poi ripose in acqua quel pesciolino.
"Cosa hai chiesto?" Domandò uno dei ragazzini.
"Non rivelarlo, Guis!" Ammonì un altro. "Altrimenti non si avvererà!"
Ma Guisgard era troppo felice per ascoltarli e restò a fissare le acque dello sterminato lago fino a quando il Sole non finì per spegnersi dentro di esse.



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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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