Talia, d'istinto, si ritrasse.
La lieve luce di quella candela gli illuminò il volto, riflettendo nei suoi occhi intensi bagliori.
Occhi grandi e lucenti.
Incerti ed inquieti fissavano nella penombra i tratti di quel cavaliere che stava lì vicino.
Gli occhi di Talia.
Cosa si vede in quegli occhi?
Cosa ci ha visto colui che li stava cercando?
I sogni, si narra, si leggono negli occhi.
I sogni sono racchiusi negli occhi di chi più si ama.
E i sogni di quel cavaliere esistono ancora?
Se si, allora possono esistere solo in quegli occhi.
Gli stessi che ora fissavano con dubbi e timori quel volto enigmatico e sfuggente.
E l'incertezza della ragazza, palese ed improvvisa, turbò quel volto.
Si avvicinò fino ad essere anch'esso investito dal tenue chiarore della candela.
"Cosa c'è?" Chiese infastidito Bumin. "Attendevi qualcun altro? Beh, sappi che nessuno potrà mai giungere qui a liberarti! E se non mi credi guarda pure quello specchio" indicando quello accanto al letto "e seguirai ogni passo dei tuoi patetici compagni!"
Si alzò di scatto e concluse:
"E ricorda che presto sarai mia moglie! Il tuo destino è già stato deciso!"
E svanì nella penombra della stanza, come un incubo dopo un brusco risveglio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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