Morven attese che Guisgard finisse il suo discorso, senza intervenire.
Se fosse stato per lui, lo avrebbe ucciso all'istante.
In realtà non gli importava davvero se Dukey facesse o meno parte della setta. Per Morven, lui e Bumin erano stati, in qualche modo che gli era in parte oscuro, i responsabili della morte di Goldblum. E per questo il cavaliere avrebbe ucciso Dukey, prima o poi. Ma Morven aveva fatto una promessa, tempo addietro.
Quando era fuggito dal ducato di Cassis, per molto tempo aveva vissuto da mercenario, vendendo la sua spada al migliore offerente. Non aveva mai fatto grande distinzione tra buoni o cattivi... i cattivi erano sempre quelli per cui era stato pagato.
Ma quando Cypher era morto, era morto per quell'oro, qualcosa si era squarciato nel petto di Morven. Si era reso conto di aver condotto una vita alla cieca, solo perchè aveva perso la speranza. Pensava di non poter più salvare la sua amata Zulora, pensava di non poter più recuperare le terre di suo padre, e pensava che non ci fosse più nulla di buono nel suo sogno... ma lo sguardo di Cypher mentre si spegneva tra le sue braccia, gli occhi di quell'uomo che era stato per lui come un fratello, le sue ultime parole... Morven, io ho capito... sì, Cypher l'aveva capito, aveva compreso quello che lui aveva nel cuore, e non gli aveva lasciato nulla, se non quelle due vecchie spade... due vecchie spade, come un sacro patto d'amicizia.
Da quel giorno Morven aveva cambiato la sua vita.
Aveva ricordato a se stesso il suo sogno... aveva scelto di essere Parsifal e di continuare la sua ricerca, anche se tutto il mondo continuava a ripetere che il suo Graal non esisteva da nessuna parte. Aveva promesso, davanti ad un altare, di seguire la giusta via per diventare un cavaliere, e per poter tornare nelle sue terre non già di nascosto e nell'ombra, ma a testa alta e con pieno diritto.
Per questo non aveva ancora ucciso Dukey. Perchè era un cavaliere, e aveva bisogno di una ragione. Non poteva ucciderlo, senza una ragione!
Così attese che Guisgard finisse il suo discorso, senza intervenire.
In fondo, lo aveva scelto come suo capo già da tanto tempo, da quel giorno lontano nel bosco di Cartignone...
Si staccò da Dukey, obbedendo alle parole del suo compagno, ma prima di lasciarlo libero, con un sorriso cattivo, gli lasciò un leggero segno sull gola con la punta della spada, un leggero segno che si tinse di rosso.
"Questo per mantenerti viva la memoria..." gli mormorò, passandogli vicino, e rinfoderò la spada.
Quindi si mise in marcia e seguì Guisgard lungo quel passaggio che li avrebbe condotti nel ventre della terra.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
Ultima modifica di Morrigan : 15-01-2011 alle ore 04.23.59.
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