Gidelide sorrise, mostrando un delicato inchino a Cavaliere25.
"E' vero, che sciocca!" Arrossendo. "Sono una pessima padrona di casa... non vi ho neanche fatto preparare qualcosa!"
Battè allora le mani e un attimo dopo due nani entrarono nella stanza.
"Portate dell'acqua fresca e qualche liquore aromatico per il nostro ospite..." ordinò con dolcezza la fanciulla "... insieme a del pane appena sfornato, formaggio, miele e frutta."
I nani risposero con un inchino e dopo un pò servirono sulla grande tavola della sala ciò che la loro padrona aveva chiesto.
"Mangiate pure a sazietà, Cavaliere25!" Invitò la bella Gidelide.
Poi prese alcune piccole tele, si accomodò dall'altra parte della tavola e cominciò a disegnare.
"Non vi recherò disturbo alcuno, messere." Disse con un tenero sorriso. "Attenderò che abbiate finito di mangiare occupandomi dei miei disegni."
Il Cavaliere Vermiglio fissò con gioia la sua giovane figlia e si sentì profondamente rasserenato dal calore che regnava nella sua dimora.
Si sedette allora accanto al fuoco e si addormentò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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