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Vecchio 20-01-2011, 02.26.20   #980
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Morven parlava di alti valori e di cose importanti.
Tanto importanti da rendere vera e degna anche l'esistenza più misera.
I grandi valori.
Quanti ne aveva sentito sbandierare Guisgard durante il tempo trascorso nel suo ordine cavalleresco.
"Quale valore vale tanto da richiedere in pegno un'intera esistenza?" Pensava. "E cosa valeva davvero in un posto come quello che li circondava? Un posto dove nè la vita, nè la Fede sembravano avere un significato..."
Ma le parole di Gaynor interruppero i suoi pensieri.
Quella donna, ancora tanto misteriosa agli occhi di Guisgard, gli aveva fatto tornare in mente la sua terra, la Cornovaglia.
"Da piccolo" disse Guisgard "amavo molto l'Autunno... l'aria era fresca e pulita, libera ormai dalla calura estiva e le giornate erano più luminose..."
Sorrise, come se qualche lontano ricordo attraversasse il suo sguardo.
"Si, le giornate erano luminose..." aggiunse "... ricordo di tanta luce che invadeva il castello... le giornate d'Estate erano calde e i servi coprivano le finestre con delle tende... in Autunno invece la luce non portava più con sè la calda afa estiva e le finestre erano lasciate libere alla luminosità di quei freschi pomeriggi... allora tutto cominciava a fiorire in una illimitata quantità di colori nei lunghi corridoi e nelle ampie sale del maniero... sugli specchi si riflettevano intensi bagliori dorati, mentre il marmo delle statue che ornavano le grandi scalinate assumeva tonalità di rara bellezza... e poi il verziere... quanti giochi gridati e quanti sogni inseguiti tra i suoi fiori dai mille profumi, mentre il vento, soffiando tra il verde fogliame degli alberi, componeva magiche melodie che animavano quelle liete giornate..."
E si abbandonò a quei ricordi di un tempo che sembrava vivere in un incanto lontano e quasi irreale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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