La notte era scesa silenziosa sul maniero del Cavaliere Vermiglio.
La campana della cappella aveva annunciato lo scoccare della mezzanotte.
Una pallida Luna, eterea e bellissima, sembrava assistere muta a quegli eventi che la sorte era prossima annunciare.
Sceso nel cortile, Cavaliere25 riconobbe la bella figura di Giselide.
"Si, messere..." disse lei "... sono decisa... voglio scoprire cosa quel sogno ha voluto rivelarmi."
Bella ed ingenua, dotata di una grazia e di un candore degni del suo rango e della sua giovane età, la ragazza era coperta da un lungo mantello e nella mano stringeva come unica arma, se vogliamo chiamarla così, il disegno di quel sogno.
La fanciulla condusse poi Cavaliere25 fino alle scuderie.
"Ecco..." indicando un bellissimo cavallo bianco "... questo è Belfiore... è un regalo di mio padre e mi concede di cavalcarlo solo nel cortile e nel verziere di questo castello... ma stanotte esso dividerà con noi ciò che ci aspetta là fuori."
Montò a cavallo e fece cenno al giovane arciere di fare altrettanto.
E aperto il portone che sorgeva sotto il grande barbacane che affiancava il ponte levatoio, i due, in sella al veloce Belfiore, si lanciarono fuori dal castello.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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