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Vecchio 24-01-2011, 12.45.09   #1012
Talia
Cittadino di Camelot
 
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Talia sarà presto famosoTalia sarà presto famoso
La risata di Guxio risuonò tra le ombre di quella sala, facendo vibrare della sua malvagia soddisfazione ogni pur minimo angolo.
“Guxio, aspettate...” dissi, balzando in piedi “Aspettate!”
Volevo fermarlo per parlargli... per temporeggiare... ma lui era già sparito, come inghiottito da quell’opprimente buio. Tentai di seguire l’eco della sua voce, dunque, e mossi qualche incerto passo ma non vedevo dove andavo e, man mano che mi allontanavo dalla debole luce di quella candela, non riuscivo a distinguere niente intorno a me.
Ad un tratto vidi di nuovo una luce, mi avvicinai e con mio sommo sgomento mi ritrovai di nuovo al punto di partenza... di nuovo quello specchio, quel giaciglio, quella candela... mi guardai intorno confusa: come potevo essere ancora lì se avevo proceduto in linea retta, seguendo l’eco della risata di Guxio?
Afferrai, dunque, la candela e la sollevai...
Non si vedeva niente intorno, niente che non fossero ombre e un denso buio nero.
Mossi di nuovo qualche passo, questa volta tenendo la candela ben alta di fronte a me e facendo bene attenzione a proseguire sempre dritto... ma dopo un momento mi trovai di fronte di nuovo quel giaciglio e quello specchio.
Lo sconforto mi assalì. Mi sentivo prigioniera in una prigione senza nome, mi sentivo come se Guxio mi avesse rinchiusa in un luogo senza un altrove...
Mi lasciai cadere sul letto, riappoggiai la candela e mi presi la testa tra le mani... che fare?
E allora le parole di Guxio fecero breccia nella mia mente...

Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard Visualizza messaggio
"E mentre noi saremo a Cartignone... ... i vostri compagni resteranno invece rinchiusi in questo luogo... non come ostaggi, tranquilla... ma solo come pegno... "
‘Come pegno...’
Rabbrividii.
E lentamente varie immagini iniziarono a venirmi alla mente...
Pensai a Guisgard... a quando ci eravamo conosciuti e a quando lo avevo probabilmente provocato al punto da costringerlo quasi a seguirmi, a quante ne aveva dovute passare dopo e a quante ne stava ancora passando... perché lo aveva fatto? Perché non aveva lasciato semplicemente che mi infilassi in quel guaio da sola?
Pensai al giovane Morven... alla sera in cui lo avevo incontrato per la prima volta a Cartignone, alle sue parole misurate che male si addicevano a quello sguardo determinato...
Quanto ero stata rigida con entrambi quella sera, che ora sembrava tanto lontana... quanto ero determinata e quanto dovevo esser sembrata loro presuntuosa... dov’era finita ora quella determinazione?
Ora è tutto diverso... disse una vocina nella mia testa ...ora in gioco non ci sei più soltanto tu!
Pensai al Cappellano e al giorno in cui lo avevo conosciuto a Corte: avevo subito provato una sorta di innata fiducia in lui...
Era vero: ora c’era anche la sorte di tutti loro da mettere sul piatto e, probabilmente, ora la loro sorte contava per me più della mia stessa!
La nebbia sotto la superficie dello specchio prese di nuovo a vorticare, finché ne emerse un gruppo di figure... erano fermi, in cerchio di fronte ad una diramazione della galleria e sembravano discutere... passai delicatamente una mano sullo specchio, sfiorando appena qualcuno di quei volti, finché le mie dita non giunsero a Guisgard...
“Se solo tu sapessi...” mormorai, chiudendo gli occhi “...se solo tu potessi sentirmi!”
Se solo tu fossi qui... mi sorpresi a pensare.
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** Talia **


"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."

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