Fu un sussulto improvviso, repentino, inaspettato.
Gli occhi di Lyan si posarono su di lui, e Morven, senza un apparente motivo, sussultò e di scatto ritrasse la mano che le stava sfiorando i capelli.
Chiuse gli occhi e li riaprì, comprese che non era trascorso che un attimo e che forse nessuno aveva avuto il tempo di scorgere il suo trasalimento. Ma lei sì. Lyan lo aveva visto. Perchè i suoi occhi erano ancora fissi su di lui, e lo guardavano con uno sguardo penetrante e innaturale.
"La strada giusta non è mai semplice..." disse con un filo di voce e con tono enigmatico.
In quel momento Morven sentì la sua Samsagra ardere come se bruciasse per davvero. Samsagra era stata in silenzio per troppo tempo, o lui aveva preferito non ascoltare, perchè era troppo stanco e amareggiato da quegli eventi per seguire ancora quella voce. Ma lei adesso chiedava attenzione, e la chiedeva a gran voce e senza requie, come una donna insoddisfatta che non viene ascoltata.
Istintivamente Morven cercò di allontanarla dal suo corpo, ma la spada era così saldamente legata alla sua cinta che il giovane non vi riuscì. E mentre le sue dita armeggiavano con l'elsa e i legacci, qualcosa cominciò a bruciargli nel cuore, un calore che passava dalle sue dita alle sue vene, una sensazione che lo placò infine, facendogli abbandonare la presa sull'arma.
SOllevò lo sguardo, dischiuse le labbra, come ancora sorpreso da qualcosa che non riusciva a dire.
"E' una trappola..." mormorò infine, con voce bassa e a nessun interlocutore in particolare, come se quelle parole non gli appartenessero in verità, come se a parlare fosse stato un altro, e non lui.
Si riebbe infine da quel primo stupore, e si rivolse a Guisgard.
"La strada è quella giusta, la bambina dice il vero... ma è una trappola, Guisgard... ci stanno aspettando..."
Scosse il capo, confuso. In realtà lui stesso non avrebbe saputo spiegare bene perchè stesse parlando a quel modo.
"... non so come questo sia possibile... forse Bumin ha già avuto il tempo di avvertirli... ma ci stanno aspettando, e questa bambina ci porterà dritti dritti nel ventre della balena..."
Rimase in silenzio, osservò Guisgard che ragionava sulle parole dettegli da Lyan.
"A destra si ritorna a Cartignone... mentre a sinistra si scende all'Inferno... ognuno decida liberamente cosa fare... io non obbligherò alcuno a seguirmi!", aveva esclamato infine il cavaliere.
Quindi, dopo aver brevemente conversato con il Cappellano,
"Allora... avete deciso quale strada prendere?" , concluse Guisgard.
Morven sorrise, di quel suo strano sorriso che mescolava tristezza, sicurezza e rassegnazione insieme. Si avvicinò a Guisgard, gli poggiò una mano sulla spalla.
"Ho detto che la bambina ci porterà nel ventre della balena... e Giona soravvisse là dentro per tre giorni e per tre notti, finchè Dio non ordinò al pesce di vomitarlo in salvo sulla riva..."
Fece una breve pausa, quindi, guardando Guisgard dritto negli occhi:
"Andiamo a sinistra, Guisgard... nel ventre della balena... io vi coprirò le spalle".
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?"
"Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!"
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