Intanto, nella stanza divenuta ormai la sua prigione dorata, Talia era davanti a Guxio.
"Vedo" mormorò con un ghigno questi "che sapete ben trattare anche in situazioni difficili... eh, ho sempre ammirato questa vostra virtù, milady... devo dire che vostro padre vi ha tirata su davvero bene... se così non fosse, non vi avrei certo scelta per dividere il trono col mio più fedele servitore..."
Accennò una risata e continuò:
"Ma purtroppo per voi... non siete certo in grado di dettare condizioni... ma siete troppo astuta per non sfruttare a vostro vantaggio ciò che rappresentate per i miei piani... riflettete, milady... mi occorre il vostro aiuto e la vostra complicità... mi servite ben disposta e che rappresentiate un valido e credibile tramite tra la mia volontà e la popolazione di Cartignone... rispetterò quanto vi ho promesso, statene certa... non ho interesse ad indispettirvi nei miei confronti... libererò i vostri compagni... ma solo al momento giusto... quando cioè non potrà più essere messo in discussione il mio piano..."
Fissò per un momento Talia, quasi a sfidarne l'orgoglioso sguardo ed aggiunse:
"Li libererò quando sarà stato celebrato il matrimonio tra voi e sir Bumin... solo allora e non prima... del resto potete stare tranquilla... rinchiusi qui dentro saranno al sicuro da qualsiasi pericolo..."
E si abbandonò ad una forte risata.
Fino a quando un nano entrò nella stanza.
"La carrozza è pronta, mio signore."
"Andiamo, milady..." disse Guxio tendendo la mano a Talia "... i vostri nuovi sudditi vi aspettano..."
Ed una nera carrozza li attendeva.
Nera come la notte e come la sorte che aspettava tutta Cartignone.