Alla vista di Guisgard che suonava l'ocarina, Gaynor si raggelò. Era spaventata ed infreddolita, ma non era niente in confronto al gelo che le aveva pervaso l'anima. Il cavaliere con l'ocarina del mio sogno! Che stregoneria è mai questa? Come ho fatto a sognare di lui ancor prima di conoscerlo? Signore Iddio, ti prego, aiutami a comprendere ciò che è oscuro ai miei occhi, rendi luminosa questa buia notte, ho paura di ciò che non riesco a capire...
Istintivamente si accostò di più a Guisgard e lo guardò come se i suoi occhi esprimessero una muta domanda alla quale lui non poteva rispondere.
Il suo pensiero andò improvvisamente al giovane bruno che aveva tanto amato... Lancelot... Chissà dove sei e cosa stai facendo, chissà se mi pensi ancora, se hai amato un'altra donna... Ricordo il tuo sguardo carico di amore e insieme di risentimento quando te ne andasti via, i tuoi tristi occhi blu che mi inviavano una preghiera che io non ho ascoltato. Sciocca presunzione da parte mia pensare di potermi lasciare tutto alle spalle...
E poi, a questo pensiero ne seguì un altro, dedicato a suo marito.
Duncan... non meritavi questa fuga, pregherò tutta la vita affinchè tu possa perdonarmi e perdonare te stesso per non avermi saputo amare come promettesti tanti anni fa...
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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