Guisgard fissò Gaynor.
Le mani di lei stringevano le sue.
"Siete ferita, milady..." disse.
La sua camicia era sporca e la giubba consumata.
"Non abbiamo stoffa per bendare quella ferita..." aggiunse toccandole la spalla "... nè acqua per pulirla..."
"Ho qui questa benda pulita..." disse il Cappellano.
Bendò così la spalla di Gaynor, riuscendo a tamponare il sangue.
"Non morirà, tranquilli..." intervenne Dukey "... è immune da ogni infezione, visto il veleno che la sua lingua sa sputare!"
Guisgard lo guardò accigliato.
"Allora? Cosa avete deciso?" Chiese spazientito Dukey. "Volete liberare lady Talia o dar retta a questa pazza visionaria? E poi l'avete sentita, no? L'ha detto lei stessa! Ha abbandonato suo marito ed è fuggita via! Volete davvero dar retta ad una donna simile?"
"Io non so chi dice il vero e chi il falso..." disse il Cappellano "... ma anche io penso che gli uomini tatuati conoscano questa stanza... e potrebbero arrivare in qualsiasi momento..."
Guisgard restò turbato.
"Cosa farai ora, cavaliere?" Chiese Lyan avvicinandosi a Guisgard.
E di nuovo il volto del cavaliere apparve su ognuno degli specchi che stavano alle pareti.
"Allora andremo tutti insieme a liberare lady Talia!" Disse Guisgard. "Avanti, facci strada!" Ordinò poi a Dukey.
"Come desideri, cavaliere..." mormorò questi "... però sappi che verremo scoperti subito e finiremo come pecore al macello..."
Detto questo, quasi costretto, Dukey varcò la porta di quella stanza, seguito da tutti loro.
Il gruppo si ritrovò così in un altro lungo corridoio.
Alla fine di questo giunsero davanti ad una rozza scalinata scavata nella pietra.
"Alla fine di questi scalini..." disse Dukey a Guisgard "... c'è la tua dama... ma io non verrò a farmi sgozzare come un maiale... non è affar mio..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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